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Cronaca

Rifiuta la seduta con lo psichiatra, arrestato l'uomo condannato a 12 anni per aver accoltellato due giudici in tribunale

In quell'occasione aveva ferito anche un impiegato. Aveva ottenuto il differimento provvisorio dell'esecuzione della pena e il ricovero presso una struttura di accoglienza in regime di detenzione domiciliare. La versione della difesa: "Vista annullata dal medico e nessuna minaccia"

Aveva tentato di uccidere due magistrati in servizio presso il Tribunale civile di Perugia. Ieri è stato rintracciato dai Carabinieri che hanno eseguito l’ordine di arresto dopo la revoca della sospensione del differimento provvisorio dell'esecuzione della pena. L’uomo, condannato a 12 ani di carcere, si trovava agli arresti domiciliari ed è stato portato a Capanne.

Nel 2017 l’uomo si era presentato in Tribunale e aveva ferito con un coltello due magistrati e un impiegato amministrativo. L’uomo, titolare di un albergo fallito, era entrati nell'ufficio della giudice Francesca Altrui per aggredirla alle spalle con un coltello per poi ferire il magistrato Umberto Rana, intervenuto per soccorrere la collega. Ferito anche un impiegato che aveva tentato di fermare il 59enne.

La revoca del differimento provvisorio dell'esecuzione della pena è stata decisa dopo le gravi minacce di morte nei confronti del medico psichiatra che lo aveva in cura. Il 59enne si sarebbe rifiutato di sottoporsi alla visita specialistica di controllo, necessaria ai fini della permanenza nella struttura terapeutica.

Per tale motivo il magistrato di Sorveglianza, "rilevate le espressioni gravemente minacciose usate dai condannato all'indirizzo dei medici, considerato che, allo stato, appare inidoneità la struttura ospitante descritta come ‘non idonea’ a contenere adeguatamente la pericolosità del condannato” ha sospeso il differimento provvisorio dell'esecuzione della pena, ordinando l'immediato accompagnamento in carcere del condannato. Ordine eseguito dai Carabinieri di Passignano.

Il difensore dell'uomo, l'avvocato Silvia Olivieri precise che "nessuna minaccia di morte è stata mai pronunciata dal detenuto nei confronti del medico psichiatra in servizio presso la Asl di competenza (lo scrive il procuratore Raffaele Cantone nella nota inviata alla stampa, ndr). In particolare si deve precisare che il ristretto, in 10 mesi di detenzione domiciliare, era stato visitato solamente due volte dal medico e per la durata di circa 15 minuti ogni volta. Dopo diverso tempo era stata fissata altra seduta a cui il paziente voleva andare, ma, con sua grande sorpresa, la stessa veniva annullata".

L'avvocato Olivieri afferma che il soggetto non si “sarebbe rifiutato di sottoporsi alla visita specialistica di controllo (come riporta la nota stampa della Procura di Perugia, ndr), necessaria ai fini della permanenza nella struttura terapeutica avendo il solo sanitario deciso di annullarla, sul presupposto di quanto riferito da non identificati operatori della struttura di accoglienza secondo cui il detenuto avrebbe avuto un atteggiamento negativo nei suoi confronti. Infatti, durante tutto il tempo trascorso in regime di detenzione domiciliare speciale, il ristretto ha sempre tenuto una condotta ineccepibile, sia con gli ospiti che si sono avvicendati, sia con gli assistenti che con il responsabile medesimo".

L'avvocato Olivieri precisa anche che "nessuna 'espressione gravemente minacciosa' (ma anche questo lo scrive il magistrato di sorveglianza nella sua ordinanza, ndr) è stata mia proferita dal ristretto, né, tantomeno, ad oggi, è stato specificamente indicato il contenuto di tale espressione. Infatti, in data 02.11.2023, gli veniva comunicata la fissazione della visita per il 10.11.2023".

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