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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Accessi abusivi alla banca dati dell'Inps, dipendente sotto processo

Secondo la Procura di Perugia c'è corrispondenza tra i nomi cercati nella banca dati e le lettere minatorie ricevute poco dopo

Accessi abusivi nella banca dati dell’Inps per carpire nomi e dati personali per poi usarli in maniera fraudolenta.

È l’accusa che ha portato un 62enne, dipendente dell’Inps, davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia. L’uomo deve rispondere dell’accusa di accesso abusivo ad un “sistema informatico di pubblico interesse in quanto strumentale alla gestione del sistema pensionistico”.

Secondo l’accusa l’uomo, difeso dall’avvocato Franco Libori, tra il gennaio e il maggio 2017, avrebbe estrapolato venti i nominativi “utilizzando le proprie credenziali, quale pubblico impiegato di concetto in servizio presso la sede regionale Inps, con mansioni inerenti al gruppo risorse strumentali” attraverso l’utilizzo illecito del “sistema informatico protetto da misure di sicurezza, accedendo senza diritto a dati e informazioni riservati, contenuti nella banca dati e relativi ad un rilevante numero di persone iscritte, alcune delle quali rese poi destinatarie di lettere anonime dal contenuto altamente offensivo e intimidatorio, comprensivo di esplicite o larvate minacce di morte”. L’imputato ha sempre negato qualsiasi addebito e il suo legale ha sempre respinto l’ipotesi che sia stato lui a spedire le missive.

La Procura di Perugia contesa all’imputato anche “l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso della qualità di operatore del sistema”. L’Inps e una delle persone destinatarie delle missive, assistita dall’avvocato Saschia Soli, si sono costituite parte civile.

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