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L'Accademia di Belle Arti inaugura l' anno accademico 2017-18: nuova sala, progetti e i corsi per futuri design del Fashion: le novità

La prestigiosa e seconda Accademia più antica d'Italia inaugura il nuovo anno accademico nella sala intitolata a uno dei più significativi artisti dell'Umbria

E' la seconda Accademia più antica d'Italia, quella che oggi si accinge a inaugurare il nuovo anno accademico 2017-18 nella nuova sala recuperata e intestata all'artista scomparso nel 2004 Edgardo Abbozzo, tra i più significativi in Umbria. Una sala gremita di studenti, perugini, istituzioni, pronti a salutare il nuovo anno con tante sorprese. A cominciare, appunto, dalla nuova sala: uno spazio polivalente ristrutturato grazie a un intervento edilizio che permetterà di consolidare e recuperare anche uno spazio all'esterno, la cui inagurazione si terrà entro luglio di quest'anno.

Il presidente dell'Accademia di Belle Arti, Mario Rampini, nel dare inizio ai "festeggiamenti" per il nuovo anno, ha voluto sottolineare uno degli aspetti forse più importanti per poter garantire lunga vita a uno degli Istituti di Alta Formazione artistica più antichi e importanti. "La statizzazione - ha sottolineato il Presidente -è un percorso al via già dal 2017, e siamo molto fiduciosi di concluderlo nel giro di breve. Questo permetterebbe di rilanciare l'Accademia e di metterla in sicurezza anche dal punto di vista didattico".

Intanto l'Aba si dota di nuovi spazi, messi a disposizione dalla Provincia di Perugia: i locali di via Tornetta saranno la sede del nuovo corso di Design. Ma non solo. Missione del Presidente, sarà anche quella di avviare la progettazione per il consolidamento dell'ala ovest del Monastero al fine di poter sviluppare nuovi luoghi per la didattica. "Da un lato è mio intento potenziare i corsi classici, dall'altro c'è quello di dare risalto al design, che permette di avere sbocchi professionali per gli studenti e stiamo lavorando per proporre al Ministero un nuovo corso di Design per il Fashion. Stiamo valutando anche un nuovo corso per la grafica". 

Alla presentazione è intervenuto anche il vescovo ausiliare Paolo Giulietti: "Il Monastero di San Francesco al Prato sta vivendo un momento di grande recupero. Il senso dell'arte appartiene a ieri, a oggi, a sempre.. ed è l'indicatore del vero, del bello, del buono". Anche l'assessore regionale alla cultura, ha voluto sottolineare l'importanza del percorso di statizzazione della nostra Accademia, spiegando come anche la Regione abbia accompagnato il percorso mettendo parte del finanziamento utile per accedere alle risorse del Governo. "L'Accademia - ha voluto sottolineare il vice sindaco di Perugia - è un vanto per la nostra città, come gli altri luoghi di Alta formazione a Perugia, dall'Università degli Studi a quella per Stranieri fino al Conservatorio". 

L’Accademia ha visto promulgare il suo alto valore artistico ed intellettuale con nomi insigni ed immortali dell’arte italiana; nacque per volontà di un gruppo di pittori e architetti capitanati dal pittore Orazio Alfani e dall’architetto-matematico Raffaello Sozi. Nell’800 l’architetto e storico Baldassarre Orsini, il pittore ed incisore Carlo Labruzzi, l’architetto artefice del Palazzo di giustizia a Roma Guglielmo Calderini, il celebre pittore dal levigato classicismo Silvestro Valeri, diedero, con la loro attività accademica, una guida all’arte non solo nella nostra regione. Nel 900 l’Accademia ha continuato la sua autorevolezza con  Maestri come Pietro Angelini, Gerardo Dottori, Arturo Checchi.

E fa ben sperare che Perugia fosse quella “bottega” culturale, quel crocevia appassionato di arte sopraggiunto a noi, testimoniato dall’esclusivo lascito che questi preziosi protagonisti del passato ci hanno tramandato. Quasi a mentore di una storia, la nostra, che ha accolto nel suo ventre una memoria collettiva intellettuale da non dimenticare.

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