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Università per Stranieri, premio nazionale al professor Enrico Terrinoni

Enrico Terrinoni, anglista, traduttore italiano, e docente di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia, è il vincitore del prestigioso “Premio di Anglistica Sergio Perosa”

Enrico Terrinoni, anglista, traduttore italiano, e docente di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia, è il vincitore del prestigioso “Premio di Anglistica Sergio Perosa”. La cerimonia di premiazione della prima edizione del “Premio Sergio Perosa”, dedicato all’illustre anglista e professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, si terrà sabato 16 marzo presso Casa dei Carraresi a Treviso.

Il premio biennale, scrive la Stranieri, "è rivolto a opere di autori/autrici italiani, pubblicate in italiano o in inglese. Le opere concorrenti possono essere traduzioni in italiano con introduzione e note, edizioni critiche ovvero studi critici su autori/autrici in lingua inglese (Regno Unito, Stati Uniti, Irlanda e paesi post-coloniali anglofoni) o su aspetti fondamentali della cultura letteraria dei suddetti paesi. Esse avranno come intento principale l’analisi e l’illustrazione dei valori letterari, poetici, teatrali, degli autori/autrici o degli aspetti culturali presi in esame. Hanno concorso a questa prima edizione 17 opere di autori italiani e una di autore americano, che la giuria, formata da Luigi Garofalo (Presidente Fondazione Cassamarca), Pierluigi Panza (scrittore, giornalista e critico d’arte) e dal professor Sergio Perosa, hanno attentamente valutato notando il notevole livello scientifico, il forte impegno, la cura e il valore dei testi presentati".

La Giuria, prosegue l'Università per Stranieri, "ha unanimemente decretato vincitore del premio Enrico Terrinoni con l’opera critica “Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma (Feltrinelli 2022). Si tratta di un’opera originale per impostazione e sviluppo da parte del massimo esperto vivente di Joyce, da lui tradotto e studiato in una cospicua serie di opere. Questa ricostruisce i sette mesi e sette giorni trascorsi da Joyce a Roma nel 1906-7, prima del suo “esilio” a Trieste: un periodo di incertezza, angoscia e “terrore”, nel quale germogliano per associazione nella sua mente e nel suo inconscio, le paure e le fobie, le prime intuizioni e i primi elementi che costituiranno gradualmente Ulysses e si intrecceranno poi nelle altre sue opere. La ricostruzione è altrettanto fantasiosa e intuitiva, intreccia una capillare conoscenza biografica e dei testi minutamente posseduti, come per “scarti quantistici”, in “maniera probabilistica”, ma tale da mettere in luce le sotterranee, misteriose, sottilissime vie del genio".

"Sono felice e onorato – ha detto Enrico Terrinoni, anglista e traduttore italiano all’Università per Stranieri di Perugia – di ricevere il primo Premio nazionale di Anglistica della Fondazione Cassamarca dedicato al prof Sergio Perosa. Ritengo un bel segnale che la giuria di questo premio abbia scelto un libro che nasce dalla volontà non solo di raccontare una storia inedita ma anche di ribadire che i grandi scrittori non inventano mai nulla. La loro creatività nasce dell’esperienza: è la transustanziazione del vissuto nella materia di cui è fatta l’arte, ovvero i sogni, la cosa più materiale che esista. Troppo spesso ci dimentichiamo che i libri non nascono dalla pura fantasia, non sono pura invenzione. I libri, i grandi libri, sono un modo di proiettarci in un futuro di visione, e questo capita perché sanno distillare la vita. Sapere che un simile messaggio sia stato apprezzato dai giurati di questo premio importantissimo per il mio settore di studio e per l’accademia italiana in generale, è un enorme piacere per me".

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