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Terapie innovative nella lotta ai tumori, maxi finanziamento per il ricercatore dell'Università di Perugia

Il dottor Marco Gargaro, ricercatore dell’Unipg, ha ottenuto un finanziamento di 1.5 milioni di euro dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) con il progetto React-Dc per soluzioni terapeutiche innovative nella lotta ai tumori

Nuovo successo per l'Unipg. Il dottor Marco Gargaro, ricercatore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, è risultato vincitore dell’Erc Starting Grant, ottenendo un finanziamento di 1.5 milioni di euro con il progetto di ricerca: “React-Dc, Breaking oncometabolites dynamics for next-generation dendritic cells tumor immunotherapy”.  L’Erc Starting Grant, sottolinea l'Unipg, "assegnato al dottor Gargaro, nel contesto di un bando altamente competitivo, è il primo conseguito dall’Ateneo nel settore scientifico-disciplinare della Farmacologia".  Il programma per la ricerca e l’innovazione dell’Erc research "è riservato a ricercatori con esperienza maturata da due a sette anni dopo il conseguimento del dottorato e dedicato a settori di ricerca pioneristici". 

“Nonostante gli enormi progressi in campo oncologico soltanto il 20-30% dei pazienti trattati con gli attuali approcci immuno-terapici risponde a queste terapie – spiega il dottor Gargaro -. Questa ridotta risposta è dovuta alla diversa composizione del microambiente tumorale tra i vari individui. Infatti, il microambiente tumorale ricco di oncometaboliti, derivanti dalle cellule tumorali o dal microbiota, può condizionare la capacità delle cellule dendritiche, attrici chiave delle risposte immunitarie, di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali”.  

L’obiettivo del progetto React-Dc "prevede l’identificazione di nuovi target farmacologici e lo sviluppo di strategie terapeutiche innovative per potenziare la capacità anti-tumorale delle cellule dendritiche". E ancora: "Attraverso l’intelligenza artificiale e piattaforme immuno-farmacologiche integrate, sarà possibile identificare nuovi oncometaboliti come biomarcatori delle risposte anti-tumorali. Inoltre, attraverso l’uso dell’ingegneria genetica, saranno sviluppati nuovi approcci terapeutici personalizzati e di precisione per ripristinare l’attività anti-tumorale delle cellule dendritiche". 

I risultati derivanti da questo progetto "consentiranno lo sviluppo di trattamenti farmacologici più efficaci e meno invasivi". 

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