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Un restauro esemplare, ma non facile, per recuperare quella testina romana esposta al Manu

Un restauro esemplare, un riuscitissimo recupero che ha carattere di eccezionalità

Un restauro esemplare, un riuscitissimo recupero che ha carattere di eccezionalità. Quella testina romana, che la direttrice del Manu Luana Cenciaioli ha voluto compiutamente recuperare, sfida i secoli e propone un ritratto che risale alla tarda età repubblicana, primo secolo avanti Cristo.

Da dove viene?

“Proviene – spiega la nota archeologa – dalle collezioni cittadine e fu presumibilmente trovata nel corso di scavi effettuati in via Marzia, nei pressi della Fonte Lomellina. Stava nei depositi e abbiamo inteso recuperarla”.

Rappresenta un uomo di mezza età: un po’ di rughe, una diffusa calvizie. “Il tutto – osserva Adamo Scaleggi che l’ha riportata a dignità – a rappresentare una psicologia severa e compunta”.

Chiediamo a Scaleggi: l’intervento di pulizia e restauro è stato complesso?

“Assolutamente sì, dato che c’era da rimediare ai danni di un restauro sbagliato, risalente agli anni Settanta”.

Quali le magagne più rilevanti?

“Macchie estese sul viso, nei colori nero, giallo e rossiccio. E il guaio risiedeva nel fatto che questi colori erano stati assorbiti fin negli strati interni del marmo”.

Come ha fatto ad estrarre quelle macchie?

“Mediante impacchi chimici su pasta di cellulosa. Con tanta insistente pazienza, come si richiede al nostro lavoro”.

Il restauro è stato finanziato col contributo del Lions Club Host di Perugia, rappresentato, al momento della scopertura, da Paolo Belardi, direttore dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.

Si può sapere chi fosse il soggetto effigiato? Chiediamo alla Direttrice

Risponde Luana: “Deve trattarsi di un personaggio eminente: il viso solcato da rughe profonde. Gli occhi a mandorla con globo sporgente, contornati da palpebre spesse e labbra carnose”.

La scultura corrisponde a un prototipo?

Chiarisce, “nostra signora del Manu”: “Risponde ai criteri di un crudo realismo descrittivo, rientrante nei canoni della ritrattistica tardo repubblicana”.

Ne abbiamo altri del genere?

“Se ne trova conferma in ritratti nella zona di Calvi, Gubbio, Bevagna e Ancona. Opere databili sempre intorno alla metà del I secolo avanti Cristo”.

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