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Umbria Jazz, per 100 euro investiti si producono 264 euro di Pil sul territorio

Tesei: "Grandi eventi e imprese binomio vincente". Agabiti: "Risorse europee per sostenere cultura e turismo". Laurenzi: "Evento che accresce che fa bene a tasche e spirito"

“Grazie ad Umbria Jazz  il brand Umbria ha cominciato ad essere riconoscibile all’estero a partire dagli anni ’70, lo dobbiamo alla felice intuizione di Carlo Pagnotta. L’opera che come Giunta regionale stiamo portando avanti è quella di legare i grandi eventi di cui la regione è ricca, così come le produzioni locali di eccellenza, anche quelle rappresentate dal settore industriale e manifatturiero, al logo “Umbria cuore verde d’Italia”, affinché tutte le realtà regionali diventino sempre più conosciute e riconoscibili a livello nazionale ed internazionale”. Così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, alla presentazione della ricerrca dell'Aur sull'impatto economico e sociale di Umbria Jazz sul territorio. 

Tra i dati di rilievo l’effetto moltiplicatore dei contributi pubblici: si stima, infatti, che ogni 100 euro di finanziamento (da Stato, Regione, Comuni di Perugia, Terni e Orvieto e dalle Camere di commercio) riescono ad attivare sul solo territorio regionale almeno 264 euro di Pil e 218 euro di redditi, oltre che 606 euro di produzione a livello locale.

“Lo studio condotto dall’Aur – ha commentato l’assessore regionale al Turismo, Paola Agabiti – ha il grande merito di rendere conto e comunicare ai cittadini quali siano le somme investite in un evento come Umbria Jazz e di stimare, su basi scientifiche, quali siano gli effetti in termini di incremento del Pil regionale e di ricaduta sul territorio. Rispetto al passato rivendichiamo con forza la scelta di impiegare i fondi comunitari per sostenere la cultura, il turismo e la promozione della nostra Regione”.

Il presidente della Fondazione Umbria Jazz, Gian Luca Laurenzi, ha poi voluto mettere in luce come “la manifestazione, oltre ai risvolti economici che la ricerca Aur ha in modo egregio rappresentato, ha un impatto immateriale di grande rilevanza. Quello di accrescere la felicità delle comunità locali delle città coinvolte nell’evento. Si percepisce già da ora un’attesa e una voglia di partecipare notevole da parte della popolazione. Da questo punto di vista sono gli eventi gratuiti che contribuiscono, ancor più di quelli riservati al pubblico pagante, a creare questo genere di attese positive. Eventi gratuiti che, rimarco, dal punto di vista di noi organizzatori, rappresentano un costo secco, ma che rendono grande ed unica Umbria Jazz”.

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