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Tumore del sangue, nuovissimo metodo per combatterlo: Perugia si candida per produrre la terapia cellulare

La Giunta regionale ha individuato la Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia come unico Centro dell’Umbria idoneo all’utilizzo delle terapie geniche CAR-T

Una nuova terapia contro i tumori del sangue. E Perugia, con il Creo dell'ospedale di Perugia, si candida alla produzione della terapia cellulare.
Come spiega la Regione Umbria, in seguito al via libera da parte dell’Agenzia italiana del Farmaco al trattamento con Car-T dei pazienti italiani per i quali viene riconosciuta l’indicazione terapeutica, l’assessore regionale alla Salute, Antonio Bartolini, ha incontrato il  professor Brunangelo Falini e il Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Antonio Onnis, per mettere a punto la strategia, non solo per la somministrazione della terapia che rappresenta un nuovissimo metodo di cura per i pazienti affetti da tumore del sangue, ma anche per l’eventuale  produzione in Umbria della terapia cellulare. 

“Già lo scorso maggio, mentre si era ancora in attesa dei provvedimenti di autorizzazione all’immissione in commercio e rimborsabilità delle terapie con Car- T da parte di AIFA – ha reso noto l’assessore Bartolini - la Giunta regionale ha individuato la Struttura Complessa di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia come unico Centro dell’Umbria idoneo all’utilizzo delle terapie geniche CAR-T prodotte dalle case farmaceutiche. Inoltre, è stato deciso di proporre alla Conferenza delle Regioni di realizzare al C.R.E.O. dell’Ospedale di Perugia, il laboratorio regionale per la produzione di tali cellule”.  

“Per tale finalità - informa Bartolini - dal Governo sono state stanziate ingenti risorse che dovranno essere utilizzate per la realizzazione sul territorio nazionale di 6 centri di eccellenza in grado di effettuare attività di ricerca, produzione e trattamento del paziente affetto da patologie tumorali eleggibili alla terapia genica CAR T – Cell”.

 “L’immunoterapia – ha spiegato l’assessore - costituisce oggi una delle strategie più innovative e promettenti nella lotta contro il cancro, basandosi sul principio di restituire al sistema immunitario la sua capacità di eliminare le cellule tumorali. Negli Stati Uniti è stata studiata una terapia altamente innovativa che rappresenta la forma più avanzata di immunoterapia in ambito onco-ematologico non basata su farmaci, ma su cellule (linfociti T del paziente) geneticamente modificate chiamate cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T-cells) e che è un’evoluzione dell’immunoterapia”.

“I risultati degli studi clinici – ha proseguito - hanno dimostrato finora una straordinaria efficacia delle CAR T, inducendo gli enti regolatori, americano (FDA) prima ed Europeo (EMA) poi, ad approvare l’utilizzo delle CAR-T prodotte da due industrie farmaceutiche, con costi che sono al momento molto elevati. In considerazione della rilevanza, dell’innovatività delle terapie e della loro prevedibile evoluzione, nonché delle ricadute in termini sia economici che organizzativi sul sistema sanitario, è stato avviato un confronto tra le Regioni, l’AIFA e il Ministero della Salute, per la definizione di un percorso condiviso di programmazione e di gestione dell’introduzione di tali terapie a carico del Sistema sanitario nazionale, mentre la commissione tecnico scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco ha individuato i requisiti minimi che dovranno possedere i centri per essere sottoposti alla qualifica da parte delle ditte produttrici”.

“Considerato che il Centro di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia è riconosciuto, sia per livello di qualità e appropriatezza assistenziale sia per attività di ricerca di base e traslazionale, centro di eccellenza sul piano nazionale e internazionale – ha concluso l’assessore – abbiamo  ritenuto opportuno proporre la struttura come centro per la somministrazione e anche per la produzione di terapie cellulari, prevedendo di effettuare i necessari adeguamenti strutturali e organizzativi e di creare presso il C.R.E.O. un laboratorio specializzato per la produzione delle cellule”.

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