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Perugia, la protesta dei docenti madrelingua dell’università: “Siamo insegnanti, non personale amministrativo”

Sciopero nazionale, Moira Rosi Flc Cgil Umbria: “Per la prima volta tutti gli atenei d'Italia uniti per scioperare”. Rettore De Cesaris: “Rivendicazioni che considero sacrosante”

L’aula 7 di Palazzo Murena, sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Perugia, è piena di insegnanti di lingua per lo sciopero nazionale di Lettori/Cel di venerdì 30 giugno, indetto da FLC CGIL. L'entusiasmo dei docenti madrelingua, dei due atenei perugini, è contagioso. C’è unione, fratellanza e tutti lottano per il proprio futuro professionale. Fra loro insegnanti di lingua inglese, portoghese, francese, russo, spagnolo e italiano, pronti a rivendicare diritti, essere riconosciuti professionalmente e ottenere contratti migliori. 

Alcuni aspettano questo sciopero da tempo, è il caso di Francesca Pelliccia, Cel presso l’Università per Stranieri di Perugia: “Lavoro in questa università da trent’anni e il solo miglioramento che abbiamo avuto è quello di ottenere un contratto da Cel dopo altri accordi a termine, prorogati per un’infinità di anni. Il grosso problema è che la nostra carriera non è mai stata ricostruita e noi siamo insegnanti, non personale amministrativo come invece veniamo considerati - continua Pelliccia - Oggi chiediamo che venga rispettata la sentenza europea e che venga riconosciuto il nostro ruolo universitario”. La Commissione Europea ritiene infatti le Autorità italiane inadempienti, rispetto le norme previste in merito alle carriere degli insegnanti madrelingua, poichè continuano a non ricostruire le carriere dei Lettori. 

I manifestanti hanno riempito l’aula di cartelloni con slogan come “Dove vai se le lingue non le sai?” e hanno dedicato applausi fragorosi a sostegno di coloro i quali hanno preso parola. Il supporto è arrivato anche da parte degli studenti, alcuni dei quali hanno partecipato alla contestazione insieme a Luca Avellini, il direttore del CLA - Centro Linguistico d'Ateneo. Una collaboratrice linguistica ha fatto notare con forza che se l’insegnamento è rivolto a degli studenti, allora non si può che essere insegnanti.

I contratti di questi docenti precari differiscono su tutto il territorio nazionale e spesso vengono sostituiti da figure alternative. Nella giornata di oggi è stata perciò sottolineata la necessità di unificare sia la normativa che il trattamento stipendiale di queste. Richiedono inoltre un intervento finanziario da parte del Governo che sollevi gli atenei dalle gravose spese necessarie per adeguare il trattamento stipendiale della categoria. 

Moira Rosi, segretaria generale della Flc Cgil Umbria, è visibilmente soddisfatta per la presenza numerosa dei Cel, hanno sottolineato di come Fabio Ceccarelli, Valentina Marasco e Hilary Giles siano stati i motori di questa storica giornata: “Sono 40 anni che la situazione non si risolve e oggi per la prima volta tutti gli atenei d’Italia sono uniti per scioperare”.  

Per concludere la contestazione, Rosi e Ceccarelli, accompagnati da due delegazioni, si sono recati rispettivamente dal rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Valerio De Cesaris e dal direttore generale Anna Vivolo dell'Università degli studi di Perugia, che vista l’assenza momentanea del Rettore Maurizio Oliviero, ha accolto Ceccarelli con la promessa di analizzare in maniera approfondita le motivazioni della contestazione. Un lungo dialogo si è svolto tra Rosi e De Cesaris che ha dichiarato: “Queste sono rivendicazioni che considero sacrosante. Il problema è stato posto più volte ma è il governo a dover risolvere la questione. Dal canto nostro possiamo fare pressioni e cercare di coinvolgere un numero più alto possibile di rettori”. 

Sciopero Lettori/Cel

 

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