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Dal sogno Perugia al Festival di Sanremo: il discusso Junior Cally è stato a un passo dal Grifo...

Tra gli artisti più criticati alla vigilia della kermesse per i suoi testi da molti definiti 'sessisti', il rapper romano vide i suoi sogni da calciatore spezzati a causa di una rara malattia che lo ha portato però a indossare una maschera e a puntare sulla musica

Una malattia rara quando era appena un adolescente, le lunghe ore in ospedale e la paura di morire con cui ha convissuto fino ai 18 anni. Tutto questo ha spezzato i sogni da calciatore di Antonio Signore, promettente giovane classe 1991  che sognava di vestire la maglia del Perugia, per consegnargli però la maschera con cui si è trasformato in Junior Cally riuscendo a liberarsi di tutta quella sofferenza attraverso il rap.

A raccontare un lato nascosto del 29enne cantante romano, tra i più discussi prima del Festival di Sanremo che inizierà oggi (martedì 4 febbraio) per i suoi testi definiti da molti 'sessisti', è l'inviato della Stampa nella 'città dei fiori'. “Junior Cally, o meglio Antonio Signore, è un buonissimo calciatore - scrive Roberto Pavanello, invitato insieme ad altri giornalisti dal rapper a giocare una partita di calcetto alla vigilia del Festival - tanto da avere sperato, a un certo punto, che quella sarebbe potuta essere anche una strada verso il futuro. Poi, i problemi di salute, il lungo ricovero all’ospedale per cercare di capire che diavolo avesse sto ragazzo, gli hanno sbarrato la strada. Doveva andare al Perugia. Non se ne fece più nulla”. Il destino ha preso insomma una piega diversa, “anche se gioco meglio di come canto” ci tiene ad ammettere lo stesso Junior Cally - in gara con il brano 'No grazie' - in un video a corredo dell'articolo...

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