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Castiglione del lago, una scoperta straordinaria: c'è un grande complesso imperiale

Ventidue ricercatori americani hanno lavorato per sei settimane. Ecco cosa hanno trovato

Scavando fra le pietre c’è sempre qualcosa da scoprire e le passate intuizioni sull’esistenza di una Castiglione del Lago antica sono state confermate. Sul promontorio situato sopra la riva occidentale del lago Trasimeno sono stati portati avanti gli scavi, sul versante del Poggio, che hanno svelato la presenza di un antico insediamento romano.
 
Il sindaco di Castiglione Matteo Burico, durante la restituzione al pubblico dell’avvenuta scoperta, ha ringraziato i ventidue ricercatori, tra archeologi e studenti di The Umbra Institute, DePauw University e dell’Associazione Acqua, che hanno lavorato nel sito. 

“È una scoperta straordinaria per Castiglione del Lago - racconta Burico - che ci ricorda l’alone di mistero e di fascino che aleggiava nella mente dei ragazzini di tante generazioni diverse, me compreso. Conoscevamo tutti l'esistenza di questo sito”. 

Per l’eccezionale scoperta sono state necessarie sei settimane di duro lavoro, terminati nel mese di luglio 2023, nell’ambito del “Trasimeno Regional Archaeological Project” che prevede la ricerca, il recupero e la valorizzazione dei beni archeologici presenti sul territorio castiglionese. 
Gli scavi sono stati eseguiti sotto la direzione scientifica dei professori Rebecca Schindler e Pedar Foss, e la Schindler ha parlato della struttura già conosciuta: “Dall’inizio della campagna è stato chiaro che il livello d’occupazione romana era stato completamente distrutto. La tecnica di costruzione in “opus mixtum”, pietre sistemate a reticolo insieme a tegole o laterizi, indica che questo edificio è stato costruito in età alto imperiale, entro un arco cronologico compreso tra la fine del I secolo a. C. e il periodo adrianeo. È possibile che di fronte alle arcate fosse presente un ambiente per la produzione e immagazzinamento di prodotti del territorio e forse principalmente del lago”. E ancora: "Appoggiato alla struttura a volte – ha affermato la professoressa americana – c’è il grande canale per il drenaggio dell’acqua. Questo tunnel sembra partire dalla terrazza più in alto dove il cunicolo si interrompe con un pozzetto costruito in laterizio. Quest’anno abbiamo scavato sia di fronte al canale che in parte all’interno, per capire come è stato costruito e quanto è grande. Proprio di fronte al tunnel c’erano tanti frammenti ceramici, tra cui una coppa di bucchero e parecchi pesi ad anello per la pesca. La cosa più interessante di questa campagna è la prova che la struttura a volte fosse parte di un più grande complesso romano. Nelle terrazze superiori la preservazione delle rovine è ottimale, grazie al terrazzamento realizzato nel XVIII secolo. Sulla terrazza centrale si trovano una serie di stanze dello stesso periodo della struttura “a volte”. Abbiamo ancora da scoprire la planimetria completa di questo edificio che conserva alzati fino a quasi due metri di altezza. Negli strati più profondi raggiunti abbiamo intercettato un livello pieno tracce di legno carbonizzato che testimoniano un grande incendio, forse la fase finale della occupazione romana". "Nella terrazza più in alto – ha concluso Schindler – abbiamo scoperto una grande pavimentazione costituita da basoli, una grande area scoperta verosimilmente identificabile come una strada o un cortile; negli strati di terra che la ricoprivano sono emersi numerosi frammenti di vernice nera o addirittura di bucchero nero, che potrebbero far ipotizzare la pavimentazione come di epoca etrusca".

Non è mancata l’assistenza degli archeologi Stefano Spiganti, Giampiero Bevagna e Giancarlo Santarelli, grazie alla concessione del Ministero della Cultura sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, nella persona della dottoressa Paola Romi.

“Abbiamo accertato che questo territorio ci può fornire importanti novità che possono essere veramente una base non solo per riscoprire le nostre radici, che sono importanti per guardare al futuro, ma anche per attività di marketing territoriale, fondamentale per il nostro territorio” ha concluso il primo cittadino Matteo Burico.

Foto - Scoperta l'esistenza di una Castiglione antica

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