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INVIATO CITTADINO I cittadini si prendono cura di Viale Pellini: pulizie generali al Ninfeo

Un’iniziativa congiunta di Radici di Pietra, di Michele Bilancia, e dell’Associazione Porta Santa Susanna di Galeno Scattini

Pulizie generali al Ninfeo di Viale Pellini: un’iniziativa congiunta di Radici di Pietra, di Michele Bilancia, e dell’Associazione Porta Santa Susanna di Galeno Scattini. Un’operazione che fa il paio con quella annunciata, e messa in atto, nella zona di Via dei Priori, Campaccio, Canapina, adiacenze scala mobile Pellini et coetera. Merito dell’architetto Bilancia quello di aver individuato e valorizzato la chiesa di San Benedetto, che segna una straordinaria interconnessione – un “abbraccio” dice lui con bella metafora – della muratura etrusca con quella medievale.

Numerosi componenti delle due Associazioni cittadine, compresi i presidenti, erano all’opera tagliando, potando, eradicando. Anche con l’aiuto di un giardiniere acrobata che si calava dall’alto per procedere all’estirpazione dell’edera, ormai da anni impadronitasi della muratura e profondamente radicata negli interstizi. Lo stesso ninfeo, ormai impraticabile, è stato ripulito con cura e i partecipanti all’operazione sono stati immortalati nella foto in pagina dall’Inviato Cittadino che ha festeggiato la giornata dei lavoratori osservando gli altri… lavorare.

Michele Bilancia, che coordina e dirige, mostra un grande progetto che rientra nella fattispecie dell’ “I have a dream”. Si tratta del ripristino – mutatis mutandis – del collegamento tra la zona di via del Tornetta e la Canapina. Un sogno che ha generato un progetto vero e proprio, tradotto in diversi rendering, diurni e notturni, che Michele Bilancia mostra con legittimo orgoglio all’amico.

Il recupero di San Benedetto e la sua assegnazione a gruppi associativi cittadini rientra nella sfera dell’auspicabile e del possibile. Comprensibile soddisfazione è anche espressa da Bilancia relativamente alla recente novità del percorso delle mura: un altro sogno che si avvera. “Ci lavoriamo – dice l’architetto visionario – dall’inizio degli anni 2000”. E ricorda quando venne a Perugia Ray Bondin (peraltro invitato e accolto a sue spese) per caldeggiare il riconoscimento Unesco degli oltre tre chilometri della cinta muraria etrusca come patrimonio dell’Umanità.

Sogni che si realizzano… con calma. Ma se noi siamo fatti della stessa materia dei sogni, non è meno vero che i sogni ci aiutano a vivere. Anche, e specialmente, fra i travertini della Vetusta. 

Perugia, pulizie al Ninfeo di Viale Pellini: ci pensano i cittadini

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