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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Presentazione della petizione per la tutela del territorio di Collestrada: stop alle megastrutture commerciali

Il comitato ha lanciato la petizione per dire no ad ulteriori strutture commerciali che

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

 Dalla diffusione delle prime notizie sull’ampliamento dell’attuale centro commerciale, sono subito emerse parecchie perplessità da parte della cittadinanza di Collestrada, Ponte San Giovanni e di tutti i paesi limitrofi, sia riguardo al progetto commerciale ed edilizio, sia in merito al modus operandi adottato dall’amministrazione comunale, che non ha ritenuto necessario instaurare un dialogo con la popolazione direttamente interessata.

Proprio per questo motivo si è sentita la necessità di creare un comitato cittadino per la tutela del territorio con l’obiettivo di informare la cittadinanza, confrontarsi con l’amministrazione e tenere alta la guardia su tutti quegli aspetti che potrebbero peggiorare la qualità della vita dei residenti della zona. Le nostre prime iniziative, in questa ottica, si sono concretizzate in numerose assemblee pubbliche, attraverso le quali, finalmente, la cittadinanza è venuta a conoscenza del progetto e degli effetti negativi che si riverserebbero su Collestrada, evidenziando gli aspetti di maggiore preoccupazione sui quali il Comitato si è voluto concentrare, in particolare quelli legati alla viabilità, all’inquinamento, alla salvaguardia del territorio ed ai risvolti economici e sociali causati dalla realizzazione della megastruttura.

Attualmente Collestrada è interessata da una massiccia e caotica urbanizzazione in cui residenza, industria, commercio e infrastrutture hanno prodotto una situazione di congestione stradale e di inquinamento ambientale particolarmente critica. Il flusso di traffico giornaliero nel tratto della E45, dallo svincolo con il Raccordo Perugia-Bettolle a quello con la SS75 Centrale Umbra, si attesta, al 2012, su di un valore del 115% circa e raggiunge il 145% nelle ore di punta. Tali dati, come si apprende dall’ “Atto di programmazione commerciale” (Deliberazione del Consiglio Comunale 8 aprile 2013 n. 35) , sono i peggiori di tutto il sistema della viabilità primaria del Comune di Perugia.

Delle sopracitate criticità risentono, naturalmente, anche i dati relativi alle emissioni inquinanti da traffico e dell’inquinamento acustico che risultano i più preoccupanti del territorio comunale. Per questa serie di motivi, sempre nell’ “Atto di programmazione commerciale”, al tratto di E45 tra Collestrada e Ponte San Giovanni è stato attribuito il “livello rosso” indicante una situazione “con valore dei flussi e degli inquinanti, di fatto, sempre sopra la capacità di assorbimento del sistema e con molteplici eventi di instabilità della circolazione”.

Da ciò consegue che le aree contermini a tali tratti debbono essere definite “aree sature” in cui non è consentita la realizzazione di ulteriori grandi strutture commerciali. Spicca, in questo contesto, la situazione ai limiti del collasso di questo tratto di strada, importantissimo per tutto il sistema viario comunale e regionale, al punto da rendere indifferibili specifici interventi di fluidificazione del traffico per ricondurre alla normalità il suo andamento, anche alla luce degli incrementi attesi a seguito della riqualificazione dell’itinerario E45–E55 Orte Mestre avviata nel 2016 da Anas e della prossima ultimazione del Quadrilatero Marche-Umbria.

L’intervento previsto da Anas non risulta assolutamente sufficiente, sia perché non riuscirebbe ad assorbire l’aumento dei flussi derivanti dall’ampliamento del centro commerciale, ma soprattutto perché prende in considerazione solo il tratto a ridosso della struttura, spostando l’“imbuto” pochi chilometri più avanti e disinteressandosi completamente della parte più problematica che è quella che riguarda l’innesto al raccordo autostradale all’altezza di Piscille. Da non sottovalutare, inoltre, sono le ricadute che la realizzazione dell’ampliamento del centro commerciale avrà sul territorio sotto il punto di vista ambientale, sociale e commerciale.

La megastruttura sorgerà infatti a pochi passi dal Tevere, esattamente tra due aree SIC, vale a dire “siti di interesse comunitario”, quali sono da considerare l’Ansa degli Ornari e il Bosco di Collestrada. Queste aree, oltre ad essere interessate da decine di vincoli ambientali, storico-archeologici, paesaggistici ed idrogeologici, sono popolate da specie vegetali e razze di animali in pericolo che andrebbero tutelate conservando e ripristinando il loro habitat, in modo da salvaguardare il mantenimento della biodiversità che, invece, verrebbe compromessa con la massiccia cementificazione prevista in tale area. Conseguenze devastanti sono facilmente prevedibili anche a livello del tessuto economico-sociale del comprensorio. Infatti il nuovo polo di grande distribuzione, a fronte di un numero realisticamente modesto di nuove assunzioni, andrebbe ad insediarsi in una realtà economica già fragile e compromessa, con la conseguenza che la maggior parte dei commercianti, degli artigiani e delle piccole imprese del territorio, non potendo competere con i marchi low cost presenti nel nuovo centro commerciale, si troverebbero a metter fine alle loro attività, con gravi ripercussioni sui fatturati delle piccole aziende, sull’economia delle famiglie e quelle dei lavoratori che verosimilmente perderanno il posto di lavoro.

Per questa lunga serie di problematiche che già gravano sul territorio di Collestrada e per le perplessità sul progetto presentato in Comune da Eurocommercial, si richiede all’amministrazione di non procedere ad aumenti di volumetria come previsto dal progetto di ampliamento del polo commerciale, ma di progettare la realizzazione di un piano di recupero di vasto respiro teso alla riqualificazione dell’intera area attraverso la valorizzazione dei beni naturali, storici e culturali ed infine l’adeguamento della viabilità comprendendo anche il raddoppio della rampa d’accesso e l’allargamento dello svincolo tra la E45 e il raccordo Perugia-Bettolle. 

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