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INVIATO CITTADINO Il pozzo rubato ai rioni deve tornare dov'era: il Comune lo restituisca

Quante rapine sono state consumate ai danni dei rioni. Così tante che nemmeno si contano. Di alcune si è persa memoria, mentre altre sono ancora presenti nelle menti dei residenti. O se ne vedono le tracce: basta cercarle

Quante rapine sono state consumate ai danni dei rioni. Così tante che nemmeno si contano. Di alcune si è persa memoria, mentre altre sono ancora presenti nelle menti dei residenti. O se ne vedono le tracce: basta cercarle.

Nel rione di Porta S. Angelo, ci sono almeno quattro pozzi comuni, segnalati da una pietra con la scritta. Il pozzo c’è sempre, ossia il buco rimane, ma la vera puteale – ossia la parte esterna in pietra serena o travertino – è stata depredata o comunque spostata.

Uno dei casi più eclatanti è stato segnalato all’inviato cittadino dall’architetto Mauro Monella, esponente di rilievo di Italia Nostra e strenuo difensore (oltre che raro conoscitore) della zona di corso Garibaldi, in cui peraltro vive.

Ci riferiamo al pozzo di via del Gallo (tra corso Garibaldi e via Lupattelli). “Non si sa per quale ragione – ricorda lo stimato urbanista – ma, alla fine degli anni Cinquanta, è stato compiuto l’atto efferato di smontare la vera e conferirla in via Boncambi, all’interno del cortile del Palazzo dei Priori”.

Siamo andati a vedere e le cose stanno proprio come l’amico Monella le racconta. Quel pozzo è stato montato, senza alcuna logica motivazione, in quel punto dove, peraltro, non lo vede nessuno. Lo si intravvede dalle finestre del corridoio che adduce alla portineria attraverso la quale si accede agli uffici del sindaco.

Avemmo già modo di parlarne diverso tempo fa e il risultato fu una sommaria ripulitura dell’umidità che divorava letteralmente quel cortile e quella vera puteale. Poi… silenzio. La coscienza non rimorde a nessuno? Né agli amministratori che, all’epoca, furono autori dello scempio (e che ormai, generalmente, non sono più in vita). Né agli attuali, che potrebbero ragionevolmente porvi rimedio (il vicesindaco Barelli conosce bene la questione, dal momento che abita in via Fabretti, a poche decine di metri da via Lupattelli e via del Gallo).

Quella vera se ne sta lì, orrendamente scacazzata dai piccioni che di quel luogo hanno fatto sede elettiva. “Già abbastanza sfigurato di suo – dice Mauro Monella – si pensi all’incongrua scala di sicurezza metallica proprio lì vicino: un vero pugno in un occhio!”. All’intorno un diffuso disordine, un pezzo di plastica blu, venuto da chissà dove, e una pulizia da quarto mondo.

Che fare? La soluzione è una sola: restituire il maltolto e far rimontare la vera nel luogo d’origine. In via del Gallo starebbe certamente meglio di un’auto in sosta, come capita spesso di vedere. E costituirebbe motivo di attrazione per i turisti che percorrono corso Garibaldi e le sue caratteristiche stradine a pettine.

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