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Donato Loscalzo, grecista dello Studium perusinum, ci racconta chi era Euliste: mitico fondatore di Perugia

Introdotto da due glorie del “Mariotti” (lo storico Franco Bozzi e la docente di latino e greco Teresa Vizzani), Loscalzo dà fuoco alle polveri su un  tema misconosciuto agli stessi intellettuali perugini

Sold out presso la sede dell'Associazione Porta Santa Susanna per un nuovo step del ciclo di conferenze “Volti di Perugia e dell’Umbria”. Tema della conversazione di Donato Loscalzo, grecista dello Studium perusinum, “Euliste e l’Eulistea: il chierico leggendario e la nascita di Perugia”.

Introdotto da due glorie del “Mariotti” (lo storico Franco Bozzi e la docente di latino e greco Teresa Vizzani), Loscalzo dà fuoco alle polveri su un  tema misconosciuto agli stessi intellettuali perugini. Bonazzi, Ciatti, Pellini e altri storici hanno ignorato il poema e il personaggio. Insomma: Euliste, chi era costui? Lo stesso Calvino, nelle Fiabe italiane, è passato oltre per ignoranza del personaggio e della “ktisis” (fondazione) della Vetusta.

Autore del poema in poesia, poi voltato in prosa, è tal Bonifacio da Verona, cui il Consiglio speciale e generale del Comune di Perugia commissionò – nel 1293 – l’opera (redatta in poco più di un trimestre) con lo scopo di celebrare in grande stile la storia della città e la sua identità (Ottaviano Augusto non aveva fatto la stessa cosa col mantovano Virgilio? Certo. Ma tutt’altra pasta!).

Per il lavoro, questo abborracciatore di tòpoi pseudo-virgiliani, ricevette un compenso di 25 fiorini d’oro: forse anche troppi, visto il risultato di un’opera in latino maccheronico e di ispirazione al lumicino. Il manoscritto (non originale) studiato da Loscalzo è depositato presso l’Archivio dell’Università, dopo aver preso polvere per anni presso l’Istituto di Filologia Romanza, dove lo tenne il direttore Alessandro Francesco Ugolini, che aveva chiesto allo Studium di acquistarlo.

Donato Loscalzo, con encomiabile pazienza, unita a perizia paleografica e linguistica, lo ha spulciato nelle parti più interessanti, traendone un lavoro decisamente meritevole di pubblicazione. Almeno ad avviso dell’Inviato Cittadino che vanta (immodestamente) studi di filologia classica.

Nella sostanza – dice Loscalzo –  il mitico Euliste è di incerta identificazione. C’è chi lo vuole eroe troiano scampato alla distruzione di Ilio, come Enea. Altri lo identificano anche con l’eroe etrusco Auleste, padre o fratello di Ocno che avrebbe fondato a sua volta Bologna e Mantova. O, addirittura, con l’Ulisse greco, soprattutto per alcuni tratti della sua intelligenza che incarnano lo spirito borghese. Anche se Bonifacio chiarisce che il nostro non si identifica con Odisseo, pur non essendogli inferiore per eloquenza.

Al di là delle interpretazioni, Loscalzo (che pure ha portato fonti interessanti) ricorda come più che il risultato conti l’intenzione: ossia lo scopo palese dei perugini di vantare un’origine più antica della stessa Roma. Non senza quella pennellata di spirito anticlericale che da sempre anima il geist perugino.

Non sarà fuori luogo ricordare che con lo pseudonimo di “Euliste” firmava le sue noterelle perugine il giornalista Virgilio Coletti, padre del nostro amico Mimmo e nonno della gentilissima Sofia, in linea di continuità con la storia del quotidiano amico “La Nazione”.

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