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INVIATO CITTADINO Pesce d'Aprile a Perugia, beffati in tanti: fila in Comune

La crisi ci rende sempre più creduloni, fino a farci abboccare a un’esca semplicemente risibile

La crisi ci rende sempre più creduloni, fino a farci abboccare a un’esca semplicemente risibile. È accaduto che stamane gli uffici comunali siano stati presi d’assalto a seguito dell’affissione di un volantino che ha punteggiato molti portoni di abitazioni e centinaia di negozi. Si prometteva un’erogazione straordinario di ben 69 euro, a fronte del ritiro di una fantomatica tessera elettorale “ecologica”. La bufala, più che palese, era lapalissiana. Ricordando il paradosso di Monsieur De La Palisse che, nientemeno, fino a un attimo prima di morire… era ancora vivo.

Il tiro mancino deve aver visto l’attivo coinvolgimento di una pletora di persone, se è vero – come abbiamo verificato di persona – che quel volantino era disseminato per vasti tratti urbani. L’inviato cittadino, scendendo via Alessi, via Cartolari, via della Viola, via della Torricella, Largo della Pesa, via Pinturicchio, via Fabretti, via Innamorati, via Annibale Vecchi… ne ha contati parecchie decine. E non è da credere che un solo individuo si sia sobbarcato quel percorso tutto da solo, dotato di nastro adesivo e di un fascio di volantini.

Onore al merito… di chi l’ha pensata e messa in atto. Il Comune – come riportato sulle nostre colonne – ha opportunamente diramato una smentita per consentire di lavorare agli uffici, bombardati da telefonate con una valanga di richiese d’informazioni. La grafica del manifestino era ben fatta, i numeri realistici… ma chiunque può tranquillamente trovarli nelle pagine bianche o in internet. Le leggi citate: fantasiose, ma credibili. Quello che tradiva l’imbroglio, uno scudo finale un po’ pasticciato e una firma che è uno scarabocchio. Puzza di bruciato anche quel “Decreto Europeo numero 6, com. 3”, sia per l’inadeguatezza della forma che per quel “com.” che sta per “comma”. Sembra quasi l’estensione di un indirizzo internet.

Che dire? Oltre alle telefonate, a piazza Cecilia Coppoli c’è stata la fila. Qualcuno, nell’entusiasmo della notizia, si era perfino dimenticato che oggi è il primo di aprile. E che questo, più che un pescetto, è una balena. Anche rispettabili cittadini benestanti non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di recuperare qualche soldo dal Comune. Alcuni – ci si dice – incontrando sulle scale persone che recedevano, deluse e scornate, hanno fiutato l’inghippo e, per la vergogna, sono tornate sui propri passi… con la coda tra le gambe. Ammesso che avessero la coda. La coda, forse, no. Ma l’anello a naso sì.

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