"Perugia etrusca", un bilancio su 35 anni di ricerche archeologiche per portare alla luce saperi e bellezze
Tracciare un bilancio di 35 anni di ricerche archeologiche che hanno comportato nuove e più precise acquisizioni in materia di saperi perugini
Tracciare un bilancio di 35 anni di ricerche archeologiche che hanno comportato nuove e più precise acquisizioni in materia di saperi perugini. Questo lo scopo del convegno in corso al Manu su “Perugia etrusca”, voluto e organizzato in sinergia fra la Pro Ponte Etrusca onlus e Luana Cenciaoli, direttrice dei musei archeologici di Perugia e Orvieto. Con la collaborazione di Agnese Massi, consulente scientifica di Velimna della prima ora.
Dopo il saluto di Alvaro Mancioli, tra i fondatori della Pro Ponte, e l’augurio dell’etruscologo Roncalli, comune maestro di tanti studiosi presenti, il dottor Altamore porta gli omaggi della soprintendente Marica Mercalli. “La manifestazione – dice Cenciaioli – è cresciuta e costituisce ormai un fiore all’occhiello della comunità ponteggiana”. Poi intrattiene il pubblico sulla forma urbis e sulle acquisizioni maturate attraverso gli scavi e le scoperte di ben sette lustri.
Riflessioni sulle opere idrauliche (pozzo Sorbello e cisterna di via Caporali), la viabilità e il reperimento delle necropoli, gli scavi sotto la cattedrale e il tempio di Uni (detto prima “di Vulcano”), l’incendio del Bellum perusinum, la necropoli dei cavatori (Strozzacapponi, con oltre 500 persone), l’Elce e i Cacni, i recenti scavi a Monte Bagnolo, i terrazzamenti urbani, i muri etruschi di via delle Cantine e piazza Piccinino. Cose in parte presenti nel volume di Raniero Gigliarelli, ma in parte confermate, riviste, messe a punto.
Una grande diegesi su Porte e postierle, costruzioni e sostruzioni. Insomma: tutto quanto sostiene e motiva un convegno indispensabile del quale leggeremo al più presto gli atti.