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Perugia-Ancona, le imprese scendono in strada: "Come i pastori sardi, difendiamo il nostro lavoro e un territorio intero"

Il comitato dei creditori: "Cantieri ancora lontani da ripartire, Anas e Quadrilatero si attivino, ormai è un'emergenza, il Governo la affronti con procedure d'urgenza". Giovedì 7 marzo la protesta

Il 7 marzo gli imprenditori umbri e quelli marchigiani si ritroveranno nell'area dei cantieri tra Fossato di Vico e Fabriano della Perugia-Ancona. Cantieri ancora fermi nonostante l'ottimismo del Governo, forte delle misure ipotizzate proprio per sbloccare l'impasse delle opere da completare. Un ottimismo che non trova riscontro negli imprenditori che vantano crediti per circa 40 milioni di euro con la Astaldi, il contraente generale per la realizzazione dell'infrastruttura: prima di ripartire la sitazione pregressa deve essere sanata, insomma, quanto fatto deve essere pagato, poi si può andare avanti.

Oggi, 1 marzo, i rappresentanti del comitato dei creditori ha annunciato la manifestazione del 7 marzo e ha delineato il quadro della situazione "per far chiarezza rispetto a quello che abbiamo sentito dire". I cantieri sono stati riaperti? "A noi non risulta, e non crediamo sia così facile e semplice - hanno commentato Albano Morelli e Corrado Bocci del comitato - anche se il concordato di Astaldi è stato presentato, non è ancora stato deciso niente. Se dobbiamo ricominciare è per arrivare alla fine, a completare questa opera, non per tirare avanti e ritrovarci nella stessa situazione di ora. Per questo ci rivolgiamo ad Anas e Quadrilatero, di conseguenza anche al Governo, affinché facciano un'azione seria per sbloccare la questione Perugia-Ancona". Una problematica, dicono, che ormai deve essere inquadrata in un'ottica di emergenza al pari del ponte di Genova e quindi oggetto di una procedura d'urgenza. 

Come la protesta dei pastori sardi, è stato ribadito, la protesta delle imprese, che chiamano a raccolta istituzioni e associazioni, riguarda anche il territorio in quanto tale, già messo alla prova prima dal teremoto, poi dalle problematiche della E45. Territori isolati che continuano a soffrire e pagare il prezzo di questi ritardi. L'appuntamento è per il 7 marzo. 

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