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Lettera Aperta al Consiglio comunale di Perugia - Allegrini: Albo d'oro, come si fa a dire no a Cucinelli?

In consiglio comunale c'è stata una fumata nera sulla composizione dell'Albo d'oro cittadino. Per il momento, a sorpresa, non è "rientrato" uno dei nomi più amati dal popolo: l'imprenditore Cucinelli. Il nostro inviato cittadino, a suo modo, spiega perchè tutto questo è ingiusto

L’Alice di Lewis Carroll, nel delirante mondo alla rovescia, festeggiava il “non compleanno”. Perugia stigmatizza oggi, in modo unanime, la “non-iscrizione” all’Albo d’Oro dell’imprenditore Cucinelli, amico e sincero sostenitore della Vetusta. È pleonastico ricordare gli enormi meriti e le benemerenze accumulate nei confronti della città: non solo Arco Etrusco, ma anche Teatro comunale Morlacchi da restituire a dignità. E una stagione teatrale che lo Stabile, e la città, non potrebbero certo permettersi. Senza dimenticare la Fontana di Angelini, in via delle Volte, che la figlia Camilla ha regalato in veste smagliante all’ammirazione di perugini e turisti.

Cucinelli imprenditore illuminato, custode di bellezza (come ama ripetere), defensor civitatis di Perugia, di Solomeo, della patria di Coragino e della sua torre civica. Insomma: comunque la si pensi, è stata una negazione priva di logica e di giustizia. Una scelta dissennata e animosa di questo genere si ritorcerà come un boomerang contro coloro che l’hanno fatta. Si parla di malumori di una parte del Consiglio comunale, di mal di pancia in maggioranza, esplosi nel segreto dell’urna. Ma che gente è mai questa che prova gusto a mordere la mano che la benefica?

Era l’ottobre 2015 quando – d’intesa con l’amministrazione cittadina (precedente) – ebbi il piacere e l’onore di consegnare a Brunello Cucinelli la targa dell’Accademia del Dónca per la cultura e la peruginità, in un Morlacchi stipato all’inverosimile. E col tarsista Rolando Chaiarluce che donò a Cucinelli un quadro rappresentante l’Arco Etrusco. È una scelta dalla quale qualcuno cercò di dissuadermi – sebbene già fosse stata pubblicamente annunciata – ma io tirai dritto. E non ci fu uno che dissentisse.

Anche a seguito di quelle pressioni, decisi di interrompere la collaborazione col Comune di Perugia i cui amministratori, evidentemente, coltivavano una diversa idea di cultura e di peruginità. Non me ne sono mai pentito. Posso anzi dire di portare quella scelta al petto come una medaglia. Di certo questa recente opzione, effettuata nella Sala del Malconsiglio, è stata ispirata a “pessimo consiglio”.

Una pagina, l’attuale, che non avrei mai voluto leggere. E dire che Chiaraluce aveva preparato per Cucinelli un’altra opera che lo rappresentava nelle vesti di Don Chisciotte (foto). Ma, si sa, gli artisti hanno il dono della profezia!

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