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Si riaccendono le speranze per il prezioso Museo di Pietrafitta: super accordo per gestione e riapertura

Il museo Paleontologico di Pietrafitta è considerato uno dei più importanti patrimoni paleontologici a livello europeo. Protocollo d'intesa tra Comuni, Regione e Soprintendenza per farlo riaprire

Si accende una speranza per lo splendido museo Paleontologico di Pietrafitta, considerato uno dei più importanti patrimoni paleontologici a livello europeo. Già, si accende una speranza grazie a un protocollo d’intesa siglato fra la Soprintendenza, la Regione Umbria e i Comuni di Piegaro e Panicale e finalizzato alla riapertura e alla gestione temporanea, nonché valorizzazione scientifica e culturale dei preziosi reperti custoditi al suo interno.

Come funziona. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria procederà all’affidamento in deposito temporaneo dei beni paleontologici relativi al contesto di Pietrafitta al Comune di Piegaro, Comune capofila della gestione del protocollo, che avrà durata fino al maggio 2021, con la possibilità di essere prorogato o rinnovato nelle more del perfezionamento dell’acquisizione del Museo “Boldrini” al Polo museale dell’Umbria.

Il Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta ospita i resti fossili rinvenuti nel bacino che circonda l'alta valle del fiume Nestore e prende il nome di colui che negli anni sessanta, ispezionando sistematicamente e continuamente gli scavi, in qualità di assistente capoturno di miniera, iniziò a costituire la prima raccolta. La collezione di resti fossili delle ligniti quaternarie di Pietrafitta, è ora costituita da alcune migliaia di campioni ed è divenuta nel suo genere una della più importanti raccolte attualmente conosciute in Europa.

“Con questo protocollo – spiega l’Assessore regionale alla Cultura – si procede a una gestione provvisoria da parte dei Comuni di Piegaro e Panicale per la riapertura del Museo paleontologico, in considerazione della sua valenza culturale e strategica per lo sviluppo del territorio e del Sistema museale regionale, per non privare l’Umbria della fruizione di un complesso di beni di eccezionale valore. In attesa di quella soluzione definitiva, già tracciata nel suo iter, che vede l’acquisizione del Museo da parte del Polo museale dell’Umbria”.

“La collezione dei fossili presente a Pietrafitta – ha rimarcato la Soprintendente Marica Mercalli – rappresenta un tesoro di inestimabile valore scientifico che, soprattutto per il numero e la varietà di specie rinvenute in situ, è considerato uno dei più ricchi e importanti patrimoni paleontologici a livello europeo. Con l’affidamento in deposito temporaneo permetteremo l’esposizione di 127 beni paleontologici, mentre un numero ben maggiore di reperti resteranno nel piano interrato per essere studiati e restaurati”.

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