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Morte di Raoul Casadei: "Con quella chitarra che ha fatto la storia tra le braccia e i pranzi a parlare di pesca"

Il musicista corcianese Stefano Giugliarelli fa parte dell'orchestra Casadei dal 2013, il suo ricordo del "re del liscio"

"Sul muro di casa c'è appesa quella chitarra, una Gibson 335. La chitarra di Raoul, non una delle tante, ma quella della copertina di "Ciao Mare". Una leggenda nella leggenda. E quante volte ho avuto la fortuna di imbracciarla e suonarla, dopo pranzo, dopo aver mangiato insieme alla famiglia Casadei, tra un concerto e l'altro".

Circa 350 all'anno per scrivere la storia della canzone folk italiana prima di lasciare il testimone al figlio Mirko che ha proseguito la grande tradizione con la sua Beach Band. Di quel gruppo, dal 2013, fa parte anche Stefano Giugliarelli, musicista corcianese. E' una delle chitarre dell'orchestra. "Quando suonavamo, adesso con questa situazione siamo in stand by, succedeva frequentemente che Mirko mi ospitasse a casa sua a dormire dopo i concerti. E molto spesso a pranzo si mangiava tutti insieme. Con Raoul difficilmente però si parlava di musica. Sembra strano, ma era così. Era un grande appassionato di caccia e di pesca. Come me. E di quello ci ritrovavamo a parlare a tavola e poi sul divano, con davanti agli occhi quel 'monumento' a sei corde. Quella chitarra gliel'hanno corteggiata in tanti e a lungo, uno su tutti Ivan Graziani. Ma lui non ha mai ceduto".

Tanti ricordi di tanti momenti condivisi insieme, in diverse occasioni anche sul palco: "Abbiamo suonato insieme diverse volte, era sempre una grande emozione. Lo ricorderò sempre per il gtande artista che è stato e per la bella persona che ho avuto il piacere di conoscere anche fuori dal palco, anche solo parlando di anatre o esche". 

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