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Martedì, 30 Aprile 2024
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Tibet, anche l'Umbria ricorda la data dell'invasione cinese

Messaggio del presidente Cardelli ai soci umbri

“La data del 10 marzo 1959 segna un evento cruciale e drammatico nella storia del Tibet”. Lo ricorda Claudio Cardelli, presidente dell’associazione Italia-Tibet in un messaggio inviato ai moltissimi umbri.

Cardelli ricorda che “l’intera popolazione di Lhasa insorse contro l’occupazione militare cinese; nella repressione che seguì 87.000 tibetani vennero brutalmente uccisi. Da allora, i tibetani in tutto il mondo ricordano il 10 marzo come la giornata dell’Insurrezione Nazionale Tibetana.  Ancora oggi, dopo 65 anni, la situazione in Tibet rimane gravissima. La politica ferrea cinese di assimilazione della popolazione e di distruzione delle radici culturali e spirituali del Tibet prosegue sena esitazioni e revisioni da parte del regime di Pechino".

Da allora i tibetani ogni giorno "lottano per conservare la propria identità e la propria dignità contro la repressione e la violenza senza fine del regime coloniale cinese. Le notizie che ci giungono dall’interno del Tibet raccontano storie di distruzione dell’ambiente naturale, di soppressione della lingua e della cultura tibetana, di discriminazione e arresti arbitrari, di persecuzioni, torture e condanne a morte senza processi, di urbanizzazione forzata dei nomadi, di progetti di sviluppo folli e devastanti -  conclude Cardelli nel messaggio - Grazie alla guida lungimirante di Sua Santità il Dalai Lama e alla stima e al prestigio di cui gode in ogni parte del mondo, la causa tibetana e le speranze di un intero popolo sono ancora vive. Le proposte ragionevoli di arrivare attraverso il dialogo alla definizione e implementazione di una genuina autonomia per il popolo tibetano, rimangono ancora inascoltate”.

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