rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità

Messa crismale in duomo, monsignor Maffeis ai sacerdoti: "Ministero di tante fatiche e pochi risconoscimenti"

Il presule ha invitato a "lavorare per coinvolgere e formare gruppi di uomini e di donne che possano assicurare la preghiera, l’ascolto della Parola, l’annuncio, la visita alle famiglie, la Comunione ai malati e l’attenzione ai bisognosi"

Monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha celebrato la messe crismale che precede il triduo di Pasqua. "L'anno scorsovi esprimevo la gratitudine per la cordialità con cui avete accolto un sacerdote che scendeva dal nord, chiamato a diventare vostro vescovo - ha esordito il presule nella sua omelia - Quest’anno giungo a questa celebrazione da sud, dalla Visita ad limina, e porto a tutta la Comunità diocesana la premura e la vicinanza del Santo Padre".

L'arcivescovo ha riportato la riconoscenza del Papa e la sua verso tutti i sacerdoti "per il servizio che assicurate al nostro popolo, per il tanto bene – per lo più nascosto – che fate, per il perdono che donate in nome di Dio, per quel vostro passare di casa in casa, ancor più visibile in questo tempo di benedizioni: siete il volto della Chiesa, disponibile a incontrare ogni famiglia nella sua umanità, ad ascoltarne la voce, a condividerne ferite, preoccupazioni e speranze".

Nel benedire gli olii crismali monsignor Maffeis ha ricordato che "sono segno e strumento" e che attraverso i sacerdoti "rafforzeranno i catecumeni, confermeranno i cresimati, porteranno conforto agli ammalati".

Il presule perugino ha anche voluto ricordare il valore del cammino sacerdotale, "una santità che non è spenta dalla nostra debolezza e nemmeno dalle nostre miserie, se sappiano affidarci con umiltà e fiducia alla misericordia di Dio, come la donna peccatrice che a Betania unse di olio profumato i piedi di Cristo: un gesto che suscitò lo sdegno di Giuda, che lo considerò come uno spreco sconsiderato".

Per il vescovo "non è spreco la nostra preghiera, il sostare nel silenzio delle nostre chiese, la nostra frequentazione della Parola di Dio, il nostro amore all’Eucaristia. Non è spreco, è condizione per leggere con occhi di fede la vicenda umana - ha detto monsignor Maffeis - Rinnoveremo tra poco le promesse del giorno della nostra ordinazione proprio per ridirci chi siamo, in Chi abbiamo posto la nostra speranza, a Chi abbiamo affidato la nostra vita".

Il vescovo ha ricordato che "l’amicizia con il Signore rimane la condizione per andare avanti come uomini di Dio, in un ministero che si svolge spesso tra tante fatiche e pochi riconoscimenti. Avvertiamo il peso di strutture, ereditate da un passato che non c’è più. Soffriamo il peso del carico pastorale, gravato dall’accorpamento di più parrocchie. Si fa sentire il peso della salute e dell’età. Non è senza conseguenze nemmeno il peso per la fine di un certo modello di Chiesa: la portata del cambiamento in cui siamo coinvolti, ci mette a confronto con una società plurale, con linguaggi non immediati e insieme con la necessità di non attendere, ma di saper andare incontro a persone che spesso non sono cresciute in una cultura cristiana".

Un compito non facile tra momenti di solitudine o di incomprensione, il senso di smarrimento, a volte di inutilità e di amarezza. Dove trovare consolazione? Nella coscienza "di appartenere a un presbiterio, all’interno del quale non solo condividiamo i problemi, ma ci stimiamo, animati da sentimenti di fraternità e di collaborazione - ha ribadito monsignor Maffeis - L’altro ambito è quello delle comunità. Ringrazio l’intero popolo di Dio per il rispetto e l’amore che porta ai sacerdoti, non a una loro figura ideale, ma a voi, alle vostre persone concrete, prese nella loro umanità e nella loro storia".

"Lavorate per coinvolgere e formare gruppi di uomini e di donne che possano assicurare la preghiera, l’ascolto della Parola, l’annuncio, la visita alle famiglie, la Comunione ai malati e l’attenzione ai bisognosi - ha concluso il presule - Sono ambiti in cui aiutarci a precisare e a valorizzare al meglio la ricchezza costituita dai nostri diaconi. Sono tematiche su cui dovremo confrontarci con coraggio e con pazienza nei nostri organismi, anche con il nuovo Consiglio pastorale diocesano, che stiamo mettendo a punto".

Messa crismale in duomo a Perugia

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Messa crismale in duomo, monsignor Maffeis ai sacerdoti: "Ministero di tante fatiche e pochi risconoscimenti"

PerugiaToday è in caricamento