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Perugia onora Massimo Mariani, premiato dal sindaco Romizi con il Baiocco d'oro

Allievo e instancabile prosecutore dell’operato di Sisto Mastrodicasa, Mariani è uno tra i maggiori esperti, in Italia e all’estero, nel consolidamento e restauro di edifici monumentali

Perugia onora Massimo Mariani conferendogli il riconoscimento, ben meritato, del Baiocco d’oro. Accompagnato da una pergamena, contenente una sintesi stringatissima della sua attività. La circostanza suscita in Mariani una comprensibile commozione, in una Sala dei Notari stracolma di colleghi, amici, estimatori.

Allievo e instancabile prosecutore dell’operato di Sisto Mastrodicasa, Mariani è uno tra i maggiori esperti, in Italia e all’estero, nel consolidamento e restauro di edifici monumentali. Massimo ha il doppio titolo di ingegnere e architetto, con lauree magistrali, ed è abilitato in entrambe le professioni.

Gli interventi effettuati nel territorio, e segnatamente nella nostra città, sono numerosi e tutti coronati da successo. Specie considerando la preziosità degli edifici monumentali sui quali ha messo le mani: dall’Arco Etrusco a San Francesco al Prato, dalla chiesa cattedrale al Palazzo dei Priori. Edificio intorno al quale si è dipanata la lectio magistralis, imperniata su una sua metodologia-invenzione di consolidamento statico, ormai reiterata – da lui stesso e da altri – in tutto il mondo e riconosciuta come standard di sicura affidabilità.

Il suo cursus honorum è stato ampiamente diffuso nei giorni recenti e non è il caso di ripeterlo. Gli incarichi di livello nazionale e internazionale sono il più accreditato passaporto per la collocazione della sua figura ai più alti e prestigiosi livelli di fama e scientificità.

È per questo che – al di là dello scontato – l’Inviato Cittadino intende offrire ai lettori un ricordo di natura personale, legato ai primordi della professione di Massimo. Eravamo negli anni Settanta quando, in veste di amministratore del Comune di Lisciano Niccone, mi trovai a dover fronteggiare un’emergenza di carattere ambientale. In località Crocicchie una consistente frana aveva fatto scivolare a valle alcuni edifici di civile abitazione.

La scelta più opportuna (nonché economicamente vantaggiosa) era probabilmente quella di ricostruire quelle case a valle, in luogo più stabile e sicuro. Ma la richiesta degli abitanti – mossi da motivazioni affettive e identitarie – era orientata verso il consolidamento dell’esistente in loco ipso. L’impresa si rivelò subito ardua ed è per questo che, d’intesa col sindaco pro tempore Francesco Bernardini, decidemmo di chiamare Massimo Mariani che, fin da allora, si proponeva come ardito e innovativo progettista.

Come consigliere “anziano” (quello che ha ricevuto più voti), nonché nel ruolo di assessore, assistetti e coordinai il suo intervento in consiglio comunale. Eravamo entrambi giovanissimi e fra noi scattò un’intesa immediata, anche in termini di fiducia e apprezzamento. Massimo progettò, e fece realizzare, una serie di pozzetti d’ispezione, drenaggi e sensori di sorveglianza della frana: scelta per allora assolutamente inedita, almeno in Italia. Di fatto, il fenomeno fu tenuto sotto controllo e le popolazioni poterono continuare in sicurezza la loro esistenza nelle case che li avevano da sempre ospitati. A ripensarci, posso trarre due conclusioni. Il lavoro di Massimo Mariani fu efficace e duraturo: è il tempo a validarne la funzionalità. Accettare e realizzare quel progetto, sperimentale e innovativo, fu un rischio che potemmo affrontare in ragione della giovane età. Ma anche in forza di una fiducia, meritatissima, nella persona e nell’operato di Massimo. Il cui riconoscimento perugino di oggi ci allieta e ci rende partecipi del suo successo.

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