rotate-mobile
Attualità

“Alla ricerca dell’arte perduta”. Dopo la splendida mostra, il catalogo: “Non esperti d’arte ma esperti nell’acchiappare i ladri d’arte”

Una presentazione che vede protagonisti due maggiori dell’Arma dei Carabinieri (del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Perugia e del Nucleo recupero opere d’arte)

MANU, “Alla ricerca dell’arte perduta”. Dopo la splendida mostra, il catalogo. “Non esperti d’arte – dichiara scherzosamente il maggiore Barbieri – ma esperti nell’acchiappare i ladri d’arte”. Una presentazione che vede protagonisti due maggiori dell’Arma dei Carabinieri (del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Perugia e del Nucleo recupero opere d’arte), le archeologhe Paola Bonacci e Sabina Guiducci (incaricate dalla Procura della perizia dei reperti e poi curatrici di mostra e catalogo), la direttrice del Manu Luana Cenciaioli.

Il maggiore Salvatore Pascariello, che ha diretto le indagini, dà succintamente conto delle varie fasi, dalle perquisizioni al recupero degli straordinari oggetti e alla denuncia delle cinque persone, citate in giudizio in stato di libertà. Il maggiore Guido Barbieri, di recente acquisizione al nostro Comando del Nucleo tutela dei beni culturali, racconta la struttura nazionale e regala una battuta ad effetto: “Sono passato dal pronto soccorso alla direzione del reparto di chirurgia estetica”. A significare che i carabinieri vengono chiamati in causa nei casi più diversi, ma che questo suo nuovo incarico costituisce una specializzazione per la cura e tutela del bello.

“Il settore del mercato parallelo dell’arte muove oltre quattro miliardi di dollari all’anno: è il terzo, per fatturato, dopo il mercato delle armi e della droga”, rivela. Poi la direttrice del Manu, Luana Cenciaioli, passa a presentare il catalogo declinandone le singole sezioni. Quindi i dovuti ringraziamenti alla sensibilità della Procura perugina, nella persona della dottoressa Manuela Comodi, che ha deciso l’affidamento al Manu, per il restauro, il consolidamento, la conservazione e l’esposizione dei beni sequestrati.

“Il ritrovamento – assicura Cenciaioli – segue per importanza quello della Tomba dei Cacni all’Elce e quello della Tomba del bacio perugino a Casaglia”.Tocca infine a Paola Bonacci e Sabina Guiducci, le quali hanno lavorato già nella villa romana di Sant’Anna e nella necropoli spellana, oltre che alle domus e ville nella zona di San Claudio.

Le studiose  ringraziano, per le consulenze, la professoressa Annarosa Mangone dell’Università di Bari “Aldo Moro”, la dottoressa Valeria Sampaolo, del Museo archeologico di Napoli, Laura Ambrosini del CNR, per i preziosi consigli forniti nello studio dei materiali. Lode anche al restauratore Luciano Bartoli e al Direttore del Polo Museale Marco Pierini. La visita alla mostra è letteralmente da sballo. L’inviato Cittadino invita tutti i lettori a vederla. O, se proprio non potranno, a cercare il prezioso catalogo, edito da “Il Formichiere”, con lo stesso titolo della mostra.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Alla ricerca dell’arte perduta”. Dopo la splendida mostra, il catalogo: “Non esperti d’arte ma esperti nell’acchiappare i ladri d’arte”

PerugiaToday è in caricamento