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Domenica, 28 Aprile 2024
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La chiesa di Sant’Agostino fa il pieno nel giorno della Santa 'degli impossibili'. Battesimi, comunioni e tutti in fila per le rose

La chiesa di Sant’Agostino fa il pieno nel giorno della Santa degli impossibili. Battesimi, comunioni, file chilometriche per le rose.

La festa inizia alle 10:00 con 31 ragazzi che ricevono la prima comunione. Provengono dall’unità pastorale numero 7, che include San Donato in Elce, Santa Maria in Case Bruciate, Sant’Agostino al Borgo d’Oro.

Chiesa stipata, cosa che succede di rado dopo l’esilio (prima a Gubbio, poi a Foligno) di padre Fernando Sulpizi, coltissimo sacerdote agostiniano, musicista di rango internazionale.

A proposito di cancellazioni e chiusure, in piazza Lupattelli si raccolgono firme per scongiurare la chiusura del convento di Santa Caterina. Suppliche rivolte al cardinale Gualtiero Bassetti e alla Badessa del Monastero benedettino di San Luca in Fabriano.

Le ‘nostre’ monache “… hanno garantito la celebrazione quotidiana della Santa Messa, colmando il vuoto spirituale lasciato dallo smantellamento delle parrocchie di S. Michele Arcangelo e di S. Agostino, nonché la chiusura della comunità cristiana cristiano-ortodossa di San Matteo degli Armeni”, si scrive nella supplica.

Di fronte alla chiesa, con mantelli bianchi e bandiera, un tris di Milites Templi i quali, con la propria presenza-testimonianza, si propongono di risvegliare i valori della cavalleria e della tradizione dei poveri cavalieri di Cristo. Quei giovani hanno collaborato a organizzare, prestare un minimo di servizio d’ordine, mostrando massima disponibilità e voglia di partecipazione.

Stavolta niente bancarelle. Per scansare il sole che picchia, la gente in tiro trova rifugio nei gazebo del vicino ristorante, lungo le scalette che conducono all’Oratorio.

In corso Garibaldi, antica Lungara, la fila di gente si dipana fino a piazza Grimana. Centinaia le persone in attesa di prendere le rose di Santa Rita, rinnovando una tradizione antica. Costano due euro l’una e si donano alle persone amate in segno di buon augurio. Costituiscono una fonte di finanziamento per le tante esigenze della chiesa, seconda per dimensione solo alla “nave” di San Domenico.

Quest’anno niente addobbi in rose dentro la chiesa. Tranne che un grosso cesto sotto la statua della Santa.

Dopo le comunioni, due battesimi alla messa delle 11:30. Emozione e partecipazione. Sperando che la Santa degli Impossibili, che ha fatto fiorire le rose sotto la neve, riesca a (com)muovere i cuori degli uomini verso la pace.

Don Riccardo Pascolini, nell’omelia dello scorso anno, ha detto: “Chiedere l’impossibile della fede e l’impossibile della speranza. Non perché la vita sia senza spine, ma perché la fede le renda almeno sopportabili”. Parole che non hanno certamente perso d’attualità. Nel persuaso auspicio che il rosso fuoco delle rose si coniughi col verde della speranza. E preluda all’arcobaleno della Pace.

Festa di santa Rita nella chiesa di Sant'Agostino a Perugia

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