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INVIATO CITTADINO Un San Costanzo da apprezzare col palato, con la mente e col cuore

Serata benefica Caritas alla pro Ponte, con Laura Teza e le icone dei patroni da (ri)scoprire

Convivio festoso/fastoso tra cibo, cultura e beneficenza alla sede di via Orazio Tramontani. Far festa e beneficenza del nome di Costanzo.

Col parroco don Antonio a benedire l’iniziativa e Otello Numerini a portare i saluti dell’amministrazione comunale, sempre vicina alla meritoria associazione ponteggiana di Antonello Palmerini.

Un’accoglienza propiziata dall’ammirazione per il campione mondiale nell’affettatura di prosciutto. Parliamo di Giorgio Caporalini, acclamato esponente di alta macelleria che affettò la coscia suina per la principessa di Norvegia e per Al Gore, in visita fra i travertini della Vetusta (anno 2010, Festival del Giornalismo, Hotel Brufani).

L’occasione è favorevole per apprezzare l’intervento della professoressa Laura Teza, curatrice dell’ammirata mostra sul Perugino a San Pietro che chiude proprio oggi.

Laura Teza ha spiegato nel dettaglio – valendosi di un efficace slide show – le motivazioni che la inducono ad una rivalutazione dell’identificazione delle figure peruginesche dei santi Ercolano e Costanzo. Iconografia con “carta d’identità” che va addirittura rovesciata, alla luce di una documentatissima indagine supportata da fonti di sicura affidabilità. Come il Crispolti.

È toccato introdurla e proporre il contesto storico-antropologico improntato a persuasa peruginità all’Inviato Cittadino, da sempre convinto sostenitore dell’associazione.

Valentina Ercolani ha inquadrato le tradizioni come la luminaria, declinandone motivazioni e percorso. Arricchendo l’affabulazione di carattere poetico improntata da Nuvoletta Giugliarelli che ha parlato di occhiolino e detti legati alla festa.

Paolo Befani, che siede nei banchi del Consiglio comunale, si è espresso in veste di amico del compianto Gianfranco Alunni, fondatore della rinomata pasticceria locale. Ribadendo come allo stesso sia stata dedicata una rotatoria che ne conserva la memoria di uomo generoso e molto legato alla comunità locale.

Ottima occasione anche per una sintetica spiegazione degli ingredienti utilizzati per la preparazione del celebre tòrqlo: pinoli italiani, uvetta e soprattutto cedro candito ‘a coppa’.

Conclusione dell’agape fraterna in un clima di gioiosa celebrazione del patrono della Diocesi.

Foto - San Costanzo alla Pro Ponte

(Foto Sandro Allegrini)

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