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INVIATO CITTADINO Peruginerie. Quando l’antico e la contemporaneità si fronteggiano

Accade nel tratto terminale in basso lungo le scalette del Carmine. Siamo a valle del cinema multisala Post Mod, poco sopra la chiesa di Santa Maria del Carmine

Peruginerie. Quando l’antico e l’attuale si fronteggiano nella condivisione dei valori di cultura e umanità.

Accade nel tratto terminale in basso lungo le scalette del Carmine. Siamo a valle del cinema multisala Post Mod, poco sopra la chiesa di Santa Maria del Carmine.

Qui (a destra di chi scende) è stato installato l’Angolo della gentilezza (ne abbiamo trattato sul nostro giornale). Un espositore (protetto dal cellophane per riparare il contenuto dalla pioggia di questi giorni) racchiude generi di conforto, indumenti invernali in buono stato e perfino giocattoli per bambini. Non è casuale la vicinanza con la mensa Caritas.

Dunque, quanti hanno bisogno di utilizzare quei materiali hanno facoltà di prenderseli. Come chiunque abbia a disposizione indumenti dismessi e oggetti vari, purché puliti e in buono stato, può conferirli.

Caso fortuito: davanti a quell’espositore c’è una casa che porta nell’architrave il nome Prosper Podiani.

Prospero Podiani (1535-1615), chi era costui? A lui sono intitolate una via e una piazzetta.

A suo nome sono intitolate la via e la piazzetta di fronte al Palazzo della Penna, strada anticamente chiamata Voltata delle Carrozze. Il nome deriva dal fatto che era uso, per le carrozze dei signori che percorrevano corso Cavour (Borgo Bello), girare e invertire il senso di marcia, continuando ad esibire pariglie di cavalli e altre mirabilia.

Il nucleo della Biblioteca Augusta. Un bibliofilo e bibliomane di rango.

Dunque il nome di Prospero Podiani ricorre nel Fondo Antico (Fondo incunaboli e Fondo Manoscritti) di codici manoscritti della Biblioteca Comunale Augusta. Prospero era un bibliomane incallito che spese tutti i suoi denari in libri antichi, pergamenacei, contenenti opere in lingua greca e latina.

Era la disperazione della moglie che disapprovava questa lucida follia di bibliomane coltissimo e vorace. Una volta partì alla volta di Costantinopoli con una borsa gonfia di denaro e se ne tornò con un carretto di manoscritti greci. L’Inviato Cittadino ne è edotto essendosi laureato su un manoscritto (Perusinus Graecus 451 del Fondo Antico) che contiene la trilogia bizantina (Prometeo, Sette a Tebe, Persiani) del drammaturgo greco Eschilo.

Un codice e altri libri “firmati”.

L’intestazione del codice (come quella di altri) porta la scritta proprietaria “Prosperi Podiani et amicorum” per indicare che questi libri venivano condivisi con altri perugini, appassionati di autori classici.

Da aggiungere che Podiani donò al Comune il proprio patrimonio librario (circa 7 mila volumi) e che questo materiale costituisce il nucleo originario intorno al quale si formò la Biblioteca Augusta, orgoglio della peruginità. Podiani fu peraltro bibliotecario della stessa Augusta. I suoi resti riposano nella chiesa perugina del Gesù.

Forse è un caso, ma interessante.

Ora questa frontalità della casa di Podiani e dell’Angolo della gentilezza sarà fortuito. Ma avvalora la frase che recita “Caso è il nome di Dio… quando non voleva firmare”.

A riprova del fatto che i valori di cultura e generosità sono nei perugini di ieri non meno che in quelli di oggi. E vi pare poco?

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