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“Il Festival del Giornalismo porta indotto”, parola della titolare della salumeria Granieri

La signora si chiama Yàiza ed è italo spagnola: madre delle Canarie e padre italiano di Castiglione del Lago: un pezzo d’Umbria proiettato il Liguria… e in Umbria tornato attraverso la sua discendenza

“Il Festival del Giornalismo porta indotto”, parola della titolare della mitica salumeria Granieri, azienda che vanta oltre un secolo di vita. Quella struttura che impreziosisce il marciapiede a sinistra del Palazzo delle Poste (oggi anche tribunale) è stata una scelta vincente. In termini di estetica, ma anche sul piano dell’accoglienza e dell’igiene. Non vende infatti cibo “di strada”, con tutti i limiti di pulizia che il termine lascia intuire. Ma vende cibo “in strada”, fornito da un ambiente lindo, meglio di un negozio.

La signora si chiama Yàiza ed è italo spagnola: madre delle Canarie e padre italiano di Castiglione del Lago: un pezzo d’Umbria proiettato il Liguria… e in Umbria tornato attraverso la sua discendenza. “Mi sono innamorata di mio marito Alessandro e dei prodotti di famiglia – dice – tanto che ho deciso volentieri di farmi coinvolgere nell’attività”. C’è chi dice che sia la “porchettara” più bella della città. Non a torto. E che i clienti apprezzano la sua grazia, oltre che il prodotto. Certo è che si tratta di una donna cordiale, modesta, di grande educazione.

Dice: “Il Festival del Giornalismo ci porta bene”. E spiega: “Mi hanno riferito che la segnalazione a quelli de “Il gambero rosso” è giunta proprio dai giornalisti che avevano frequentato la nostra struttura e apprezzato i nostri prodotti. Il Festival del 2018 è stato quello che ci ha fruttato il riconoscimento ottenuto nel 2019. Ossia il certificato di Miglior Street Food, per porchetta, panini gourmet (ma anche vino, birre e bevande), che tiene d’occhio qualità e prezzo modico, quando sono adeguatamente coniugati”.

Aggiunge: “Inoltre, la kermesse del giornalismo internazionale ci porta bene, perché comporta un sostanzioso incremento del nostro lavoro”. Spiega: “La notevole presenza di giovani, i tempi ristretti, l’efficienza e la rapidità del servizio, l’economicità del prodotto… sono tutti fattori che ci fanno lavorare bene e parecchio”. Ben venga, dunque, il Festival del Giornalismo, per la qualità e la varietà dell’offerta culturale, per il fatto che attira, fra i travertini della Vetusta, professionisti di vaglia e personaggi noti. Ma anche perché crea un indotto economico sostanzioso. In un periodo in cui ce n’è proprio bisogno.

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