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Domenica, 28 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Giovani archivisti crescono

Si fanno le ossa sui documenti della Confraternita della Misericordia. Sono i ragazzi del Giordano Bruno

Esperienza formativa di rango. Perché la cultura non è acqua.

Giovani archivisti crescono. E si fanno le ossa sui documenti della Confraternita della Misericordia di piazza Piccinino. Sono i ragazzi del Giordano Bruno.

Dànno conto di un’esperienza didattica che incrocia storia e paleografia, educazione civica e archivistica, attenzione al territorio e valorizzazione delle risorse documentali.

Sono otto ragazze e un giovane. Rispondono ai nomi di Martina, Valentina, Giulia, Elisa, Lisa, Marianna, Margherita, Michela e… Lorenzo. 

FOTO - Giovani archivisti crescono. Si fanno le ossa sui documenti della Confraternita della Misericordia. Sono i ragazzi del Giordano Bruno


(foto esclusive Sandro Allegrini)

Nel quadro dell’alternanza scuola-lavoro (ex PCTO), guidati dalle docenti Daniela Silvi Antonini e Maria Giovanna Gori, con la consulenza generosa e affettuosa di Anna Mori e Isabella Farinelli, si sono fatti carico di prendere in esame i documenti, depositati (dal 2016) presso la sede dell’Archivio diocesano di via dell’Aquila, inerenti a un periodo inesplorato: quello relativo alla Grande Guerra. Archivio intatto, foriero di scoperte che hanno coinvolto ed emozionato gli studenti i quali ne raccontano le esplorazioni dal vivo e in filmato.

Sono stati in questo assecondati da Massimo Moscatelli che della Confraternita è Governatore e che trova occasione per ringraziare tutti: docenti e studenti, assistenti e collaboratori.

Anche il vicario generale don Simone Sorbaioli. Poiché l’Archidiocesi ospita l’archivio della Confraternita che i perugini chiamano “della buona Morte”. Don Simone cita Marc Bloch e la celebre frase secondo la quale “gli uomini sono figli del loro tempo, più che dei loro padri”. Ricordando come arte, architettura, documenti siano segni dei tempi per i posteri.

Dal canto suo, Isabella Farinelli dice ai ragazzi: “È vostro potere cambiare la storia. Nel senso di scriverne le pagine future”.

Gongola l’ex Soprintendente Mario Squadroni che rivendica con orgoglio il titolo di “topo” di biblioteca o d’archivio, non come stigma sprezzante, ma quale medaglia da apporre al petto dello studioso. Ricordando come la consultabilità degli archivi costituisca, oltre che un obbligo, un preciso segno di civiltà.

Il percorso didattico è impreziosito e consegnato a un videodocumentario in sequenze. Con interviste a Moscatelli e Farinelli, che documentano l’interesse dell’Istituto Giordano Bruno per la storia e propongono l’esame di documenti e dell’operato della Confraternita nell’arco cronologico della Grande Guerra.

Proprio un lavoro ben fatto. E, diceva Tucidide, uno “ktèma ès aièi”, ossia un ‘guadagno per sempre’. A beneficio di coloro che verranno. C’è di che essere orgogliosi. E noi, da perugini, lo siamo. Motivatamente.

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