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INVIATO CITTADINO Due donne alla testa della Filarmonica pretolana

Ecco spiegato il perché di un successo, confermato dal Concerto dell’Epifania ai Notari

Un focus su questo binomio di sicuro avvenire e animato da una solida/solidale sinergia.

Si chiamano Eleonora Bastianelli, direttore, ed Elisa Bazzucchi, presidente.

Eleonora Bastianelli è succeduta nel dominio della bacchetta ad Angelo Breccolenti, da lui stesso designata come destinataria di una missione di responsabilità.

Eleonora è flautista diplomata presso il conservatorio Morlacchi, sotto la guida dei Maestri Deborah Kruzansky e Massimo Orazietti.

Ha quindi studiato presso l’Accademia flautistica di alto perfezionamento di Imola col M° Maurizio Valentini.

Si dedica, dal 2006, all’insegnamento dello strumento e conduce sperimentazioni di propedeutica musicale in scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado.

È titolare della direzione della Filarmonica di Pretola dal 2013 e partecipa attivamente a cosi di formazione promossi e organizzati dall’Anbima.

È iscritta al triennio accademico in Strumentazione e Composizione per orchestra di fiati presso il conservatorio Morlacchi sotto la guida del M° Paolo Ciacci.

Elisa Bazzucchi è figlia (e nipote d’arte). La passione musicale le fu inoculata dal nonno Fernando, storico componente della banda. Sulle gambe del nonno, Elisa sfogliava gli spartiti cercando di decifrarne i geroglifici. Che ben presto imparò a decrittare. Ma aveva anche due zii in banda: Giancarlo Patalacci e Aurelio Tacconi, storico trombonista che lo stesso Angelo Breccolenti aveva scelto come capobanda.

All’età di otto anni, Elisa inizia a studiare il flauto, sotto la guida di Silvia Pergalani. Sempre avendo in testa, e nel cuore, l’agognato debutto in banda che avviene il 1° novembre del 1998.

Il traguardo della laurea in giurisprudenza viene festeggiato coi colleghi della compagine musicale pretolana. Di cui è, prima, segretaria e poi, dal 2017, presidente.  

Subentra a Danilo del Pinto cui il precedente titolare, Giorgio Moschetti, aveva ceduto il ruolo, nella convinzione che toccasse ai giovani il compito di tenere le redini della Filarmonica, anche in ragione del loro appassionato dinamismo, proiettato verso il futuro.

Ecco spiegato il successo di questa robusta compagine bandistica, guidata da due donne: l’altra metà del cielo.

Due metà che, senza dubbio, costituiscono un validissimo intero.

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