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INVIATO CITTADINO Come ti racconto la storia di Monteluce e il perché del suo nome

L’Associazione Bosco Sacro ha proposto un interessante incontro al Coro delle monache di S. Maria Assunta

Accoglienza a cura del presidente Massimo Duranti, che inquadra l’argomento nel contesto storico-urbanistico-architettonico, legato al fallimento del progetto Nuova Monteluce. Un naufragio del quale, almeno inizialmente, non si prevedeva l’amaro destino. Declinandone soprattutto lo stato di degrado che affligge la piazza Cecilia Coppoli, con la chiusura generalizzata degli esercizi commerciali e della palestra che sembravano aver ridato vita e fiducia sulle sorti degli spazi del vecchio policlinico.

Una rassegna realistica e impietosa della situazione, con accenni allo spiraglio che sembra aprirsi col nuovo corso che dovrebbe prendere i giri, auspicabilmente a breve termine.

Ha quindi preso la parola il professor Paolo Galmacci, monteluciano doc e buon conoscitore delle vicende storiche del quartiere. Paolo ha prodotto alcuni volumi riferiti alle vicende di Monteluce fin dall’antico, proponendo riflessioni connesse alla facies storica e alla vocazione di questa preziosa parte della città. Non sono mancati riferimenti all’origine del nome, in rapporto alla presenza di un “boschetto” sacro (lucus in lingua latina) e alla linea di carattere religioso che percorre la realtà a vocazione mistica, religiosa e spirituale: dal mondo etrusco-romano a quello cristiano.

A Serena Cavallini, artista del pennello e del bulino, oltre che poetessa e scrittrice di vaglia, il compito di soffermarsi su aspetti legati alla lettura in chiave artistica e allegorica di alcune emergenze come la chiesa, il suo simbolico rosone (studiato da Mauro Monella), l’urnetta etrusca inclusa nella tessitura muraria di via Brunamonti…

Un incontro che costituisce il prologo di una serie di conversazioni di cultura e di mostre d’arte che aiuteranno i cives perusini a meglio conoscere e apprezzare questo antico segmento cittadino.

Prossimo appuntamento per la presentazione delle pitture murali riscoperte e resuscitate, sotto la coltre della scialbatura, grazie alle mani sapienti del restauratore Giovanni Manuali. Che da anni prosegue il suo lavoro di salvataggio e recupero di pitture di forte valenza storico-artistico-religiosa.

A breve saranno inaugurate e mostrate alla cittadinanza due nuove opere. Mentre occorre reperire i fondi per altre tre (una Crocifissione, al centro di un enorme e simbolico sipario, affiancata dai tormenti del Cristo), certamente meritevoli di recupero.

Avremo modo di parlarne in un prossimo servizio.

Foto - Monteluce, incontro di cultura al Coro delle monache di S. Maria Assunta

(Foto esclusive Sandro Allegrini)

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