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Lunedì, 29 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Cimitero di San Marco. Uno scrittore depone una pianta fiorita sulla tomba della contessa Van Marle

Che è ancora nello stato deprecabile da noi segnalato

La questione fu oggetto di un appassionato dibattito su queste colonne.

Si trattava di stigmatizzare lo stato di abbandono in cui versava la tomba della nobildonna che tanto bene fece alla popolazione povera di San Marco. Sovvenendo alle necessità alimentari e di vestiario dei derelitti.

Ma non solo. La villa, oggi adibita a scopi educativo-assistenziali e associativi, è fruita dagli abitanti del popoloso quartiere perugino.

La storia. Dato che la tomba era in condizioni di degrado, il Comune aveva apposto un pubblico avviso col quale si comunicava che, se nessuno degli aventi titolo si fosse fatto avanti, i resti mortali della signora e di suoi “coinquilini” in quel sacello sarebbero stati conferiti all’ossaia comune.

Da qui partì la nostra notizia cui fece seguito la legittima rivendicazione dell’avvocatessa romana Stefania Tocchi, discendente della Van Marle, con la disponibilità a sostenere le spese occorrenti per la riqualificazione.

Il Comune, nella persona dell’assessore Edi Cicchi, assunse l’impegno della riqualificazione e successiva consegna all’associazione di San Marco per quanto attiene alla curatela (fiori, pulizia) della tomba.

Qui eravamo rimasti.

La novità. Ora l’Inviato Cittadino riceve una mail da Roberto Quirino da Spoleto che dice: “Mi dedico a studi storico-artistici e recentemente ho pubblicato un libro in cui parlo di alcuni aspetti della pittura spoletina del primo Quattrocento: “Federico Zeri, il Maestro di Eggi e il teosofo Nikolaj K. Roerich”, Il Formichiere editore, Foligno”.

Aggiunge: “Vi dedico un certo spazio anche alla vicenda della sepoltura di Raimond van Marle e di conseguenza mi sono imbattuto nei suoi articoli per Perugia Today sulle analoghe vicende della tomba perugina di Charlotte van Marle”.

E veniamo al punto: “Ieri mi sono recato al cimitero di S. Marco, per assolvere a una specie di “fioretto”, deponendo sulla tomba di Charlotte van Marle un vaso con una pianta fiorita: mi ero ripromesso di farlo qualora, appunto, avessi portato a termine il mio libro, in cui, ovviamente, cito anche i suoi articoli”.

L’amara constatazione: “La tomba è ora accudita? Ho visto che ci sono fiori di plastica, piuttosto vecchi ormai, e qualche pianta grassa. Sarebbe bello se qualcuno potesse dare un po’ d’acqua anche alla mia piantina e ogni tanto dare una pulita alla lastra. Volevo solo informarla di questa mia piccola iniziativa privata”.

Mi sono recato, nella mattinata di ieri, al cimitero di San Marco. Ho verificato con amarezza che tutto è come lo avevamo lasciato.

PS. Un avviso, collocato sul cancello della parte vecchia (foto), recita: “Intervento di riqualificazione del blocco cimiteriale denominato ‘I Verdi’. Si comunica che a far data dalla metà di aprile, inizieranno i lavori di riqualificazione…”.

Vogliamo sperare che la tomba della signora Van Marle sia inclusa in questo intervento. Aspettiamo conferma.

Foto - Lo stato deprecabile della tomba della contessa Charlotte Van Marle

(Foto esclusive Sandro Allegrini)

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