INVIATO CITTADINO Borgo S. Antonio. Si rinnova la festa del Santo col porcellino
Sempre molto partecipata, offre iniziative originali e in continuità con la tradizione
Va in scena domenica 14 gennaio, dato che il 17, quando cade esattamente la festa, è giorno feriale.
Una sintesi, straordinariamente efficace, di sacro e profano, di innovazione e tradizione storico-antropologica.
Resta nel solco della tradizione la benedizione degli animali. In specie bestiole da compagnia, come cani e gatti. Ma anche altri, a piacere.
Ma gli animali punteggiano tutto corso Bersaglieri e le stradine a pettine che lo fiancheggiano. Alcune, come via del Cane (nomen omen), sede dell’ex centralina elettrica, sono deputate ad accogliere in uno stazzo cavalli e ovini.
Ma anche la piazzetta del Porcellino (altro nome in linea con la vocazione animalista del Borgo), mostra capre e pavoni, animali di terra e di cielo. Passeggiata in pony per i bambini.
Lungo il corso le bancarelle, che offrono prodotti d’artigianato e appetibile street food. Ma il cibo è specialissimo anche al civico 37, dal siciliano “Picciotto”, con preparazioni di frittelle e polpette, golosità dolci e salate.
Non manca, naturalmente, il Dolcepane di S. Antonio.
La musica è rappresentata dalla street band (la Banda degli onesti) e dalla Filarmonica di Pila, in cui suona anche qualche borgarolo, come l’amico Mario.
Il versante dell’arte vede coinvolta l’Associazione culturale “Qui Arte” di Savona. E porte aperte a un luogo d’eccellenza come la Galleria Sansalù, acronimo dell’amica Sandra Salucci. Sono in ballo apprezzati artisti, nostri conterranei.
Visite guidate agli oratori di S. Antonio abate e di San Giovannino. E laboratori musicali per bambini. Si balla con Happy feet, instancabili promotori del rock and roll e altri ritmici sgambettamenti.
Naturalmente, spazio alle celebrazioni liturgiche, nelle persone di don Marco Briziarelli (9:30) e dell’arcivescovo Ivan Maffeis (16:30). Concerto di campane alle 15:00.
Tra le novità, il Gonfalone realizzato dal Maestro Ivo Antipodo di Savona per la processione. Ma anche il Crocifisso ligneo donato dalla Famiglia Santoni.
E poi la Bottega della cera, ricostruzione filologica di una cereria medievale, con la brava Marina in costume, i laboratori per la produzione di candele in cera d’api. Ma anche per la vendita di un miele da leccarsi i baffi… anche per chi non li ha.
Tra tanta proluvie di offerte, alzi il dito chi farà mancare la propria presenza. Occorre portare la giustificazione scritta e il certificato medico.
(Foto esclusive Sandro Allegrini)