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Lunedì, 29 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Aspettando San Giuseppe, San Donato all’Elce tira fuori i suoi tesori

Esposta una scultura lignea che effigia il virgineo sposo di Maria

Una statua che don Luca Bartoccini acquistò presso delle suore di clausura. Elemento costitutivo della Sacra Famiglia, conservata nella Cappellina sottostante contenente il Santissimo.

Ora, in occasione della novena di preparazione per il 19 marzo, festa di San Giuseppe, la scultura è stata esposta vicino al Fonte Battesimale (lo ha voluto il parroco don Riccardo Pascolini)  a completare le opere d’arte contenute in una chiesa che costituisce un vero scrigno di opere religiose realizzate da grandi esponenti della cultura e Maestri delle arti.

La Via Crucis di Bacosi. Fu don Angelo Marchesi a tirar fuori dai depositi una serie di 14 stazioni realizzate dal grande pittore perugino Manlio Bacosi.

L’opera, in stile un po’ naïf, non aveva del tutto convinto lo storico parroco monsignor Nazareno Bartocci, che l’aveva messa da parte.

Si tratta  di una serie di grande interesse, con colori smorti, a esprimere il dolore del Cristo e dell’umanità sofferente che rappresenta.

Le opere di Artemio Giovagnoni. A San Donato è concentrato un numero eccezionale di opere del grande scultore-drammaturgo perugino. Sono almeno sette quelle custodite in questa chiesa.

Crocifisso, ambone, fonte… e tanto altro. Prima di tutto il Crocifisso ligneo, generosamente offerto (poco dopo la costruzione della chiesa, oltre mezzo secolo fa) dalla signora Zelinda Piampiano.

Il fonte battesimale. Quindi il fonte battesimale, scolpito da Giovagnoni su travertino e sovrastato dal bronzetto Il battesimo di Cristo.

Ai lati due bassorilievi, dedicati a Cristo e alla Madonna.  Composizioni circondate da episodi dei passi evangelici.  Nel pannello della Vergine è raffigurato anche il vescovo Donato, intestatario della chiesa.

E poi il leggio nell’ambone, con ben due tavole affiancate. Nelle quali compaiono i patroni Costanzo ed Ercolano, insieme ai due santi umbri Benedetto e Francesco.

Acquasantiere e croci di alto artigianato. Ai lati dei portali, due acquasantiere in pietra rossa coi simboli dei quattro evangelisti. Due le croci in ferro battuto, uscite dall’officina del fabbro Alberto Bisello: una sul timpano della facciata e una sulla cima del campanile. Da notare la circostanza storica dell’abbattimento della croce da parte di un fulmine. Da anni è tornata al suo posto, affiancata da un parafulmine.

Ai lati dell’altare i 13 grandi alabastri. Il tutto a creare un ambiente ricco della suggestione che induce al raccoglimento e alla preghiera.

Ecco come la parrocchia di San Donato all’Elce si prepara a celebrare la prossima ricorrenza della Festa di San Giuseppe.

Foto - Aspettando San GIuseppe coi capolavori d'arte contenuti in San Donato all'Elce

(Foto esclusive Sandro Allegrini)

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