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INVIATO CITTADINO All’Elce amano così tanto i fiori che vanno a ruba, letteralmente

È accaduto al civico 36 di via Annibale Vecchi, sul marciapiedino davanti allo storico negozio di mercerie della famiglia Falovo

All’Elce amano così tanto i fiori che vanno, letteralmente… a ruba. È accaduto al civico 36 di via Annibale Vecchi, sul marciapiedino davanti allo storico negozio di mercerie della famiglia Falovo. La signora Giuliana, per ingentilire quell’ingresso, vi ha messo un vasconcino con tre magnifiche piante di gerani rossi, ora in piena fioritura.

Ma ci deve essere qualcuno che, attratto dalla magnificenza di quell’urlo di colore, ha pensato di appropriarsi di un terzo dello splendore esibito da quei vegetali. La pianta – la prima sulla destra – è stata portata via con tutte le radici (la cosiddetta “barba”) perché non si rovinasse o si sentisse spaesata nella nuova collocazione su qualche balcone. Una signora commenta: “Sono venuti organizzati, con tanto di palettina”. Risponde un’altra: “Sono stati ‘coscienti’, lasciando le altre due”. Botta e risposta: “Chi le dice che non tornino a completare il lavoro?”.

Intanto Giuliana, col garbo che la contraddistingue, ha posto sul vasconcino un biglietto che recita: “Dovevi proprio rubare? Costa solo euro 1.30”.

Anche se è chiaro che disturba più il gesto che il valore della cosa sottratta. Poi aggiunge, senza commenti: “Domani lo ricompro e ce lo rimetto”. Cose che accadono. Ne abbiamo segnalate diverse volte sulla palazzina Villanis, frutto dell’eclettismo di Ugo Tarchi, sulla curva di viale Indipendenza, sopra Palazzo Della Penna (dove la signora Paola ha ormai fatto il callo a queste ruberie). Reazioni incontrollate, frutto del disturbo da Covid? Mah, solo maleducazione e inciviltà.

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