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Icuts, più di 2000 umbri colpiti all'anno: esperti a confronto

All’incontro  di  Assisi  partecipano anche  i responsabili del 118 regionale e  del Pronto Soccorso, con una adeguata rappresentanza delle professioni sanitarie

In Umbria si verificano ogni anno si verificano oltre 2000 casi di ictus cerebrale. Per ottimizzare i percorsi assistenziali dei pazienti che ne vengono colpiti, in ogni fascia di età, con picchi  per gli over 65,  esperti che si occupano della Emergenza in Umbria,   si ritrovano  giovedì 21 marzo in un convegno  ad Assisi.

L’incontro  è organizzato dalla sezione Umbria della “Italian Stroke Association”, di cui è coordinatore regionale il dottor Maurizio Paciaroni,  responsabile della  Stroke Unit a  del S. Maria della Misericordia. “Per la prima volta ci ritroviamo per coordinare l’attività assistenziali  dei servizi del  territorio e degli ospedali  per  garantire ai pazienti tutte le terapie innovative  di  cui disponiamo - precisa il dottor Paciaroni - . L’ictus resta sempre una patologia grave, con conseguenze invalidanti, ma proprio migliorando i percorsi,  il sistema sanitaria  può offrire la possibilità di una diagnosi precoce e di  un trattamento efficace”.  

Nel tempo, le campagne di  comunicazione hanno enfatizzato il concetto della prevenzione, possibile grazie a corretti  stili di vita,  e quello di una necessaria  tempestività di richiesta assistenziale. “ La  nostra regione si avvale di  servizi sono sufficienti, ma si rende essenziale  il loro  coordinamento, dalla fase acuta a quella riabilitativa “, aggiunge il dottor Paciaroni.  All’incontro  di  Assisi  partecipano anche  i responsabili del 118 regionale e  del Pronto Soccorso, con una adeguata rappresentanza delle professioni sanitarie. 

“ L’efficacia di un trattamento  precoce – sottolinea  ancora Paciaroni-, determina una riduzione della disabilità  con vantaggi sulla vita di relazione del paziente, della famiglia e della intera comunità. La ricerca effettuata con nuove terapie ha dimostrato che per ogni  cinque  pazienti colpiti da ictus grave, due vengono dimessi  senza  esiti invalidanti”.  

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