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INVIATO CITTADINO Giorni della merla e Candelora, i detti e le tradizioni popolari perugine

Quando la sapienza popolare ci prende, confermando la tradizione

Quando la sapienza popolare ci prende, confermando la tradizione. Sono detti “giorni della merla” quelli che vanno da San Costanzo al 31 gennaio o, secondo altri (che li fanno scivolare di un giorno), dal 30 gennaio al 1 febbraio.

L’origine risale a una leggenda popolare che spiega come persino la merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino e il suo manto divenne grigio per la fuliggine. Che il popolare brocardo funzioni è confermato dal fatto che in questo periodo si è visto di tutto: perfino la neve a palline, un fenomeno inusitato. Per non parlare della storica processione di San Costanzo, annullata per maltempo.

Riguardo alle basse temperature, il detto perugino recita: “Pi giorni dla merla… tutti i passeri senza coda!”, alludendo alla caduta della coda del pennuto, necrotizzata dal ghiaccio.

Secondo step: la Candelora, ossia il 2 febbraio. Vedremo a breve se il proverbio “ardice”, ossia “si dimostra valido”.

Recita il detto: “Si fa bel de Candelora, de l’inverno sémo fòra. Ma, si piove o tira vento, de l’inverno sémo dentro”.

La festa della Madonna Candelora, ossia della Presentazione al tempio di Gesù o Purificazione della Vergine Maria, è considerato uno snodo dell’anno solare e delle condizioni climatiche. Staremo a vedere se il detto, in questo caso, sarà corrispondente alla realtà.

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