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INVIATO CITTADINO Quando Giacomo Agostini fece assumere dal Comune di Perugia il collega e amico Peppino Consalvi

Consalvi è il più grosso personaggio che la Vetusta abbia saputo esprimere in campo motociclistico. Nel 1967 conquistò il titolo di Campione assoluto del Centro-Sud

Brandelli di storia perugina di sport e di amicizia. Quando Giacomo Agostini fece assumere dal Comune di Perugia il collega e amico Peppino Consalvi, gloria del motociclismo umbro e nazionale.

Consalvi è il più grosso personaggio che la Vetusta abbia saputo esprimere in campo motociclistico. Nel 1967 conquistò il titolo di Campione assoluto del Centro-Sud. Vincitore di infiniti premi, partecipò anche alla prova di Campionato del mondo a Monza con una moto Yamaha 350,  avuta in prestito da Gianni Perrone, facoltoso pilota romano di eccellente livello e di buon cuore. Peppino era assistito dal meccanico Neno Boccali, padre dell’ex sindaco di Perugia.

La storia dell’assunzione in Comune muove dall’evento della premiazione, tenuta al prestigioso Hotel Hilton di Roma. Nella circostanza, il nostro Consalvi invita Agostini – come lui appassionato dell’arte venatoria – per una battuta di caccia nella riserva Rossi-Scotti di Montepetriolo. A tale “cacciata” sono presenti anche alcuni rappresentanti dell’amministrazione cittadina. Così, nel novembre dello stesso anno (1967), qualche giorno dopo la suddetta battuta di caccia, viene proposto a Giacomo Agostini di venire a Perugia per ricevere un premio legato alla conquista del secondo titolo mondiale nella classe 500.

Il mitico “Ago” accetta di buon grado, ma butta lì una battuta come simpatica condizione: “Verrò a Perugia a patto che il Comune assuma il mio amico Peppino Consalvi”.  Va peraltro ricordato che Agostini stabilì un rapporto di affetto con Perugia: acquistava camicie da Carlo Pagnotta (nel negozio “Sir Charles” di via Mazzini), si faceva tagliare i capelli da Alberto Bottini nell’atelier di piazza Matteotti, amava la cucina perugina.

Quanto all’assunzione – che poteva apparire una richiesta cervellotica – tutto andò come auspicato: Agostini venne a Perugia, fu accolto con tutti gli onori, ricevuto da sindaco e assessori in Sala Rossa (assessore Renga, sindaco Berardi), fu omaggiato del Grifo del Comune. E Peppino entrò nei ranghi dei dipendenti come avventizio. La conferma in ruolo avvenne poco dopo, con l’incarico di elettricista manutentore degli impianti di pubblica illuminazione. Va chiarito che, all’epoca, il Comune non si avvaleva della collaborazione di imprese esterne, ma svolgeva prevalentemente in proprio questi lavori. Peraltro, in quel periodo, c’era da rifare l’illuminazione pubblica in diverse zone della città e Peppino era uno cui non metteva pensiero salire su una scala e manovrare pali, lampade e fili.

Consalvi ebbe sempre i permessi per partecipare alle gare. “Sono comprensivi – diceva – non mi hanno mai creato complicazioni. Mi piacerebbe diventare un campione anche un po’ per loro. Se fallisco, potrebbero dirmi che invento tante storie per lavorare meno”.

Un particolare notevole consiste nel rilievo dato dalla stampa specializzata e dalla televisione nazionale alle prestazioni di Consalvi. La cronaca della ripresa televisiva, condotta dal giornalista Rai Mario Poltronieri, racconta Peppino come dipendente del Comune di Perugia. La notizia, rimbalzata nei mezzi di comunicazione, provoca una grande manifestazione di affetto e di orgoglio identitario nel cuore dei perugini.

Da qui incontri con i ragazzi delle scuole, apprezzamenti di personalità cittadine e nazionali. Insomma: il riconoscimento dovuto a un frego che ha sbaragliato concorrenti blasonati e marche di rango, correndo con mezzi propri e tanta passione.

Oggi è il suo 73.mo compleanno. Auguri, Peppino

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