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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Fonti dei Tintori, siamo ormai alle ultime battute per il restauro conservativo: presto l'inaugurazione

Il frontale è stato tutto risanato e ripulito: bellissimo il Grifo adeguatamente sistemato

Siamo alle ultime battute per il restauro conservativo delle Fonti dei Tintori. Grazie all’Art Bonus, è stata sottratta al degrado una preziosa testimonianza medievale, in una zona ad elevato valore aggiunto archeologico e idraulico.

Le Fonti prendono nome dall’attività dei tintori e tessitori che qui si recavano per la finitura del proprio lavoro. La zona è ricca d’acque, come testimoniano le Terme di San Galigano sottostanti e la soprastante Porta Balnearia, così chiamata perché a valle della piscina col celebre mosaico d’Orfeo che ammansisce le fiere.

Le Fonti hanno subito l’offesa del tempo e la colpevole incuria dell’uomo. Foto d’epoca ci raccontano che - nell’Ottocento - la terza arcata più in basso venne addirittura chiusa da parte del Comune per ricavarne una rimessa attrezzi. Sfregi che oggi meriterebbero un processo penale.

La rinnovata sensibilità per la custodia dell’antico ha indotto i perugini a conferire le somme necessarie al corretto recupero di questo bel monumento. Ormai ricoperto di vegetazione parassita, con la sommità sommersa da smottamenti provenienti da viale Antinori, con le pietre annerite dallo smog.

Abbiamo già descritto la parte iniziale dei lavori. Ossia la rimozione di vegetazione e detriti e il rifacimento, con opportuno isolamento, del tetto. Difatti, le infiltrazioni avevano generato antiestetiche stalattiti di carbonato di calcio.

Fonti medievali, il restauro quasi finito

Il frontale è stato tutto risanato e ripulito: bellissimo il Grifo adeguatamente sistemato. Naturalmente, si tratta del Grifo rampante, col sesso eretto, secondo la precisa simbologia accreditata dalla tradizione (aggiungo che si tratta platealmente di un falso novecentesco). Le vasche svuotate e riportate a muratura originale. La presenza di prove di colore fa presumere che l’interno potrebbe essere tinteggiato con colori tenui e vernice antimuffa.

Le superfetazioni laterali, veramente orrende, sono state demolite. Una scoperta che ha complicato i lavori è stata l’esistenza di una fognatura che scende da via dell’Eremita e dalla zona di via Pascoli-San Francesco al Prato. La fogna è stata incanalata e protetta da un nuovo muro. Poi la copertura definitiva avverrà mediante terreno di riporto. Intanto le chiusure laterali dell’antico manufatto sono state tamponate con pietre bianche, rosa, grigie, in equilibrio estetico piacevole. Poi le estensioni di due nuove murature.

Si tratta di un autentico capolavoro. È stata realizzata, da entrambi i lati, una cortina in pietre bicolori, bianche con una doppia greca rosa (in alto e in basso), assemblate con gusto estetico e preziosità architettonica. Il risultato è talmente pregiato e in sintonia col contesto che parrebbe opportuno segnalare la data di realizzazione. Chissà che i posteri non confondano l’originale con l’integrazione.

Occorre onestamente riconoscere che la ditta Nanni ha fatto veramente un capolavoro, per un importo di poco superiore ai 100 mila euro.

A breve la conclusione dei lavori e l’auspicabile inaugurazione, non appena questa peste del corona sarà passata e si potrà degnamente celebrare l’avvenuto recupero e valorizzazione di un pezzo dell’antica Perugia.

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