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ECCELLENZE UMBRE - L'Accademia di Ginnastica Fortebraccio di Perugia allena talenti e punta alla massima serie

Ha preso il via quest'anno la prima stagione dell'Accademia che permette alle giovanissime ginnaste di portare avanti con serenità e con il giusto impegno, sia la scuola che l'agonismo: ne parla l'allenatrice Svetlana Durdenevskaya

L’Umbria della ginnastica ritmica brilla senza dubbio della luce emanata dalla Farfalla Azzurra spoletina Agnese Duranti, ma il vivaio è in crescita e punta sulla qualità.

Così la società sportiva perugina Fortebraccio ha deciso di fare una nuova scommessa sulla ginnastica, settore in cui vanta una lunga tradizione agonistica. A partire dall’anno scolastico (e agonistico) che sta per concludersi, la società con sede a Pian di Massiano ha dato avvio infatti a una nuova esperienza di alto livello: l’Accademia della Ginnastica. Di che cosa si tratta? Ne parliamo con l’allenatrice delle atlete Gold di ritmica, Svetlana Durdenevskaya, che porta avanti il progetto assieme a Laura Ferri e Maria Ovchinnikova.

“Tutto è nato dai risultati - spiega l’allenatrice -, quando siamo saliti in serie A abbiamo provato a continuare a lavorare come facevamo sempre, ma è stato molto difficile, praticamente impossibile, perché i livello era alto e andavamo a gareggiare con squadre che già da anni avevano accademie o centri tecnici, e ovviamente si vedeva la differenza, soprattutto per quanto riguarda il tempo di allenamento. Da qui è nata l’idea dell’Accademia, ma anche dal fatto che abbiamo un gruppo di ginnaste agoniste che non riuscivano più a conciliare studio e agonismo, perché sia l’uno che l’altro sono un grande impegno ed entrambe sono molto importanti”.

Di che età parliamo?

“Si tratta di atlete dai 12 a 18 anni circa, dai 10-11 anni si parte con l'agonismo Gold, dove si fanno gare di alto livello. E iniziano i problemi, perché le ragazze sono molto impegnate con la scuola e fisicamente non riuscivano a fare i compiti di sera. Le famiglie non riuscivano a conciliare tutto. Questo ci portava ad arrivare a fine stagione senza alcuna soddisfazione.

La mia idea principale era dare la possibilità a queste famiglie di avere almeno la scelta, di poter lasciare le ragazze qui alla Fortebraccio la mattina e riprenderle di sera con compiti fatti, scuola fatta, allenamenti fatti, in modo da soddisfare tutte le esigenze. Avevamo tante preoccupazioni perché era il primo anno, abbiamo fatto su intuizione, osservando gli altri. Ma i risultati sono arrivati”.

Come è organizzata l’Accademia e in particolare la scuola?

“Quest’anno abbiamo quattro ginnaste di ritmica e cinque di artistica, seguite dallo staff composto da Silvia Marinelli, Fabio Angelelli e Lavinia Marongiu. Tra queste c’è anche una ginnasta in età di scuola primaria.

Ci appoggiamo per la didattica alla Scuola Montessori, che ha proprio un liceo sportivo riconosciuto dal CONI per le più grandi. Sono professionisti e grazie al loro lavoro siamo riusciti a concludere molto bene questa stagione sia scolastica che agonistica.

Le lezioni di scuola media ed elementare si tengono in presenza qui. La Fortebraccio ha organizzato un’aula scolastica molto carina, con tutto quello che serve per la scuola. Le ginnaste dopo il primo allenamento fanno due ore di lezioni in presenza. Arrivano i tutor della Montessori e fanno lezione. Nonostante abbiano poco tempo di lezione, tutto è molto concentrato, ma anche personalizzato e vanno molto bene. Fanno 5 volte a settimana due ore più altre ore di inglese. Poi rimangono per il secondo allenamento. Portano il loro pranzo da casa, hanno un ambiente apposito, possono riposare e studiare e dopo il secondo allenamento, circa alle 19.30, sono pronte per tornare a casa per cena. Ma hanno finito davvero tutto! Le allieve delle scuole superiori hanno invece lezione online e per loro è più comodo, sempre con Montessori Liceo Sportivo e si allenano e studiano dopo le ore 17. Hanno solo un giorno con lezioni in presenza per i compiti in classe e verifiche, il lunedì”.

Queste ragazze sono state selezionate da voi o qualunque ginnasta può accedere liberamente all’Accademia?

“Noi facciamo questa proposta solo alle ginnaste Gold, per chi pratica alto livello ma non è escluso che potrebbe entrare anche qualcuno più piccolo o di livello inferiore ma che abbia prospettiva. Se la bambina ad esempio ha 10 anni e ama molto la ginnastica, io stessa la valuto e per me è una grande responsabilità, perché poi devono arrivare anche i risultati. Infatti, per allenarsi così tanto e fare una scelta così impegnativa, serve avere un obiettivo e un'ambizione e serve anche vedere il risultato.

Quando quest'anno siamo rimaste in Serie A a metà classifica, eravamo a un punto dai Play Off e ‘rischiavamo’ di salire in A1, la massima serie. Quindi il risultato c’è stato ed è una grande soddisfazione per le ragazze, per la società e per me, naturalmente.

Senza questo sarebbe molto difficile continuare. E’ impegnativo ma vedo le ragazze molto più tranquille e serene ora che sono organizzate in questo modo (ma anche le famiglie lo sono), perché rispetto a quelle che si allenano solo il pomeriggio riescono a gestire al meglio tutto. Per le altre agoniste, vedo che quando arriva il periodo delle interrogazioni in allenamento sono nervose e stanche dopo tante ore di scuola. Si allenano 3 ore e mezzo ed è veramente poco, e pensare che dopo devono anche studiare…”

Cosa resta alle altre ragazze che non arrivano al vertice? 

“La ginnastica è innanzitutto una scuola di vita; loro imparano a conoscere e riconoscere i propri limiti e pregi e difetti, le parti deboli e lavorare con se stesse molto prima delle loro coetanee. La ginnastica ti mette davanti agli ostacoli. Ogni ginnasta deve entrare in pedana da sola, 14m x 14m davanti alla giuria, il pubblico, immaginate che stress psicologico… La parte tecnica ce l’hanno tutte, ma soprattutto la testa è importante Sennò a livelli altissimi non si può fare. Quindi qui lavoriamo molto anche sulla parte psicologia e poi l’esperienza che fanno di gara in gara le aiuta a crescere.

La ritmica soprattutto individuale è molto crudele perché in un minuto e mezza devi far vedere il lavoro che hai fatto in mesi e a volte anche anni… non hai possibilità di sbagliare. Devi essere talmente preparato, talmente concentrato e avere tutto sotto controllo. Anche se sbagliano, però, è un bene per il futuro perché ogni errore ci fa capire, ne parliamo, lo analizziamo e andiamo avanti. Molti genitori apprezzano questo, perché vedono i propri figli maturi. Qui le ragazze hanno il loro mondo che permette loro di crescere con più tranquillità”. 

Dopo il primo anno di rodaggio, come proseguirà il progetto Accademia di Ginnastica Fortebraccio? 

“Abbiamo a lungo termine un progetto molto ambizioso che è quello di costruire una nuova struttura all’interno della Fortebraccio. Prevediamo di ampliare la struttura per la ritmica, perché è poco lo spazio, ci servono più altezza, più pedane e anche per l'artistica ci manca spazio. La società vorrebbe in due tre anni massimo costruire una tensostruttura attaccata all’edificio attuale con un passerella, riservata alla ginnastica ritmica. Questo progetto è a lungo termine, ma in attesa di realizzazione, noi continuiamo con l’Accademia. Fino a che non avremo questa struttura più grande, faremo una selezione delle ginnaste che potrebbero percorrere questa strada, lasciando le famiglie nella libertà”.

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