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L'opera "don Guanella" prende in carico una parrocchia e stringe legami di amicizia e d'affetto

Molti perugini hanno preso parte alle iniziative natalizie e si spera che questa vicinanza possa proseguire per tutto l’anno

I padri guanelliani prendono in carico l’Unità pastorale di Montebello di Perugia e il rapporto tra il “Centro Sereni - Istituto don Guanella” e i perugini si fa più stretto.

La dimostrazione nel corso delle recenti festività natalizie e con la “Tombolata in famiglia”, organizzata in collaborazione con i giovani dell’Oratorio “Il chicco di grano” dell’Unità pastorale di Montebello, il Gruppo famiglie dell’Unità pastorale di Olmo-Chiugiana-Fontana e la Protezione Civile di Corciano, con la finalità “di farsi un po’ di bene per e con le persone che abitano al ‘Don Guanella’ e nella città di Perugia, ad iniziare da quanti vivono nell’Unità pastorale di Montebello, auspicando che questa vicinanza reciproca possa proseguire e intensificarsi durante tutto l’anno, non solo in occasione del Natale e della Pasqua” hanno spiegato i promotori.

Anche il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, che ha visitato nel periodo natalizio il “Centro Sereni - Istituto Don Guanella”, è convinto dell’importanza di una maggiore collaborazione pastorale e sociale tra la realtà guanelliana e la città di Perugia per una reciproca fattiva crescita umana e cristiana, coinvolgendo in tale opera sempre più giovani.

L'opera don Guanella a Perugia

Il padri Guanelliani e l’associazione cooperatori di Perugia, che molto si prodiga nell’animazione dell’opera Don Guanella, ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a rendere sempre più bella l’iniziativa della “Tombolata in famiglia”, che quest'anno ha festeggiato – sottolineano i cooperatori – la sua decima esperienza fatta di festa e di bellezza nello stare insieme in famiglia giocando a tombola e a mercante in fiera con carte speciali, raffiguranti le caratteristiche di san Luigi Guanella e non solo”.

Un grande santo, apostolo della Carità, che chiamava “buoni figli” tutti coloro che accoglieva con particolare amore, perché poveri d’amore e di tenerezza in una società dove queste persone venivano emarginate e scartate per le loro gravi condizioni psicofisiche. Nel capoluogo umbro l’opera guanelliana dà assistenza quotidiana a 70 persone giovani-adulte con deficit cognitivo

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