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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità

Disabilità, prospettive per una vita indipendente

Un convegno- spettacolo alla sala dei Notari promosso dal Lions Club Perugia Centenario e dal Rotary Club per approfondire i temi legati all’assistenza, ma anche all’accessibilità e all'indipendenza

Si è tenuto alla sala dei Notari di Palazzo dei Priori, a Perugia, il convegno-spettacolo “Dopo di noi & vita indipendente” che ha visto protagonisti i ragazzi dell’associazione Durante Noi attraverso una performance sulla vita delle persone con disabilità, le loro sfide quotidiane, la bellezza della libertà e la forza e determinazione nello sconfiggere “i mostri e i fantasmi” che sono presenti nelle loro vite. L’evento è stato organizzato dal Comune di Perugia e promosso dal Lions Club Perugia Centenario e Rotary Club Perugia, in collaborazione con gli Ordini degli avvocati, degli ingegneri, degli assistenti sociali e dei commercialisti ed esperti contabili. 
Sono anzitutto intervenuti, alla presenza di numerosi professionisti, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, che ha aperto i lavori, Paola Fioroni, presidente dell’Osservatorio regionale Disabilità, Massimo Rolla, garante dei diritti delle persone con disabilità, e Francesca Forlucci, consigliera dell’Ordine degli avvocati di Perugia. Dopo la rappresentazione del gruppo teatrale Durante Noi Perugia, l’avvocato Marta Bocci (Lions Club Perugia Centenario) ha coordinato i lavori a cui hanno partecipato l’assistente sociale Beatrice Boco, l’architetto Alessandro Bruni, Verana De Angelis (Rotary Club Perugia) per l’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri, Paolo Cendon, professore di diritto privato, con le conclusioni di Piero Macellari, presidente dell’associazione Durante Noi. 
Dall’iniziativa è emerso lo stimolo a superare un approccio meramente assistenziale alla disabilità, da concepire come diversità che è ricchezza da valorizzare consentendo alle persone di esprimere al massimo le loro potenzialità. Per questo è importante che le istituzioni facciano rete tra loro e che vengano riconosciuti e valorizzati gli apporti delle associazioni. Grazie a questa “alleanza”, da costruire e rafforzare con costanza, la città può dare a tutti le stesse opportunità. A tale riguardo si è parlato anche di accessibilità, in relazione alle barriere fisiche ma anche sensoriali, una condizione necessaria affinché il progetto personalizzato, partecipato e globale, si possa realizzare in concreto. Proprio come nel caso di Francesca, che ha raccontato la sua esperienza con il progetto di vita indipendente attraverso il quale ha frequentato l’università e conseguito una laurea magistrale.
Resta quindi urgente – è quindi emerso dal convegno - un cambiamento culturale che possa valorizzare la diversità e dare la possibilità a ciascuno di vivere a pieno titolo la propria vita nella città, ricordando che, come ha detto il professore Cendon, deve essere il mondo ad andare verso la persona fragile anziché il contrario e che l’inclusione è, prima di tutto, realizzazione.

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