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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Aborto farmacologico, Medici Cattolici Italiani e Lega con la Tesei: "Scelta giusta e coraggiosa"

La decisione di vietare il day hospital e ripristinare il ricovero per l'interruzione volontaria di gravidanza ha scatenato le proteste, ma non mancano i sostenitori della governatrice umbra: "Incentivare la natalità e sostenere la vita"

Se infuriano le polemiche contro la delibera della giunta a guida Donatella Tesei che ha vietato in Umbria il ricorso alla pillola RU486 in day hospital, non mancano nemmeno i sostenitori della scelta che ripristina l'obbligo di ricovero per le donne che vogliono interrompere volontariamente la gravidanza. Una decisione, ha assicurato la governatrice in una 'lettera' indirizzata al ministro Roberto Speranza, "che si adegua all’attuale norma nazionale e va proprio in tal senso: nello spirito di voler stare accanto alla donna in un momento complesso, dandole massima considerazione, assistenza e supporto. Non vi sono intenti oscurantisti come, da alcune parti, si è voluto far credere".

Si cerca di spostare insomma il dibattito sul piano medico con un "approccio scevro da condizionamenti ideologici" su un argomento che secondo la Tesei "richiede la massima attenzione e deve essere affrontato da un punto di vista scientifico e non, come detto, meramente ideologico. La stessa Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) attraverso la sua presidente ha espresso la necessità e l’opportunità di aprire una discussione in tal senso" - ha aggiunto la presidente dell'Umbria dicendosi pronta anche a "rimodulare la delibera" in base alle considerazioni del Consiglio Superiore di Sanità a cui il Ministero della Salute ha chiesto un parere.

Pieno appoggio alla presidente dell'Umbria da parte della Lega, in particolare di un medico come Simona Baldassarre: “Sono preoccupata dalle parole della sottosegretaria alla Salute Zampa che ieri ha annunciato l’arrivo di nuove linee guida per l’aborto farmacologico in day hospital - afferma l'europarlamentare leghista -. Dopo la coraggiosa scelta della Presidente Tesei in Umbria, la risposta del PD in salsa Cirinná non si é fatta attendere. La Zampa parla di dati Europei sul 'farmaco incubo' Ru486. Farebbe bene a leggere la Relazione sulla Demografia pubblicata mercoledì dalla Commissione Europea".

Tesei: "Io difendo le donne". Saviano e opposizioni all'attacco

Dati che secondo Baldassare "vedono l’Italia in una situazione allarmante. In alcune regioni il tasso di natalità non arriva a 1,25 bambini per donna, rispetto al 2,1 che manterrebbe la popolazione stabile in assenza di migrazione. Invece di pensare all’aborto farmacologico, questo Governo, miope e ideologico, pensi ad un cambio di passo per scongiurare la stagnazione demografica e un un’invasione migratoria. Urgono misure per incentivare la natalità e sostenere la vita, perché tutelare le donne significa metterle nelle condizioni di non aver paura di avere un figlio”.

Sul tema è intervenuto anche Filippo Maria Boscia, presidente nazionale Medici Cattolici Italiani e presidente onorario della Società Italiana di Bioetica e Comitati Etici: "Avevamo già manifestato il nostro profondo dissenso contro la richiesta al governo nazionale da parte di alcune associazioni pro-aborto onde favorire ed autorizzare la deospedalizzazione delle procedure per l’interruzione volontaria di gravidanza, sorretta da motivazioni assai opinabili, approfittando della situazione eccezionale creata dalla pandemia da coronavirus". E ancora: "In un momento tanto grave per perdite irrefrenabili di vite umane, sarebbe stato meglio reiterare la richiesta della piena applicazione delle dinamiche di prevenzione previste dalla legge 194/78 sinora disattese". 

Ecco perché Boscia reputa "opportuna la decisione della governatrice della Regione Umbria di sospendere le interruzioni di gravidanza in regime di day hospital", non tanto “per un accanimento contro le donne, la loro libertà ed autodeterminazione, come affermato da chi l’ha contestata, quanto perché "l’argomento richiede la massima attenzione e deve essere affrontato da un punto di vista scientifico e non ideologico, come ha spiegato la stessa Tesei nell’annunciare un quesito specifico al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Da lui ci aspettiamo una saggia decisione. È ora di finirla con l’estrema banalizzazione dell’aborto".

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