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INVIATO CITTADINO Cinquant’anni di poesia, Francesco Curto festeggiato da Amici Adisu

Francesco Curto, laureatosi nella patria d’Euliste, ha deciso di divenire cittadino del Grifo. E nella nostra Perugia ha tessuto una rete di amicizie, relazioni amicali e letterarie, generose collaborazioni

Se cinquant’anni di poesia vi sembran pochi… Francesco Curto festeggiato da Amici Adisu. Saluti del presidente Giampaolo Marras e introduzione “in medias res” attraverso le letture di Gianfranco Bogliari, sodale di vecchia data del poeta calabrese, perugino d’adozione.

Francesco Curto, laureatosi nella patria d’Euliste, ha deciso di divenire cittadino del Grifo. E nella nostra Perugia ha tessuto una rete di amicizie, relazioni amicali e letterarie, generose collaborazioni.

È stato responsabile della Mensa universitaria di via Alessandro Pascoli e degli studentati Adisu, riuscendo a creare una straordinaria sintonia con i giovani, sempre accolti con amicizia e cordialità. E, magari, col dono (ai più sensibili) di qualcuna delle sue pubblicazioni (una ventina) dipanatesi nel corso di mezzo secolo di proficua militanza al servizio di  Erato, musa della poesia d’amore.

È infatti proprio l’amore uno dei temi ricorrenti della sua pagina. Declinato in amore per la donna, per la terra calabra nutrice di ispirazione, per l’amicizia. Ma anche i temi sociali sono sempre stati al centro della sua attenta sensibilità: protesta contro le ingiustizie e la violenza, indefesso impegno civile, rispetto dello straniero, del debole, del diverso. Curto ha scritto sulla dignità della donna e sugli sbarchi dei disperati, ben prima che questi temi toccassero le sensibilità della generalità delle persone.

Credo che Curto sia uno degli autori più studiati sul piano critico: io stesso ne ho curate diverse sillogi analitiche proposte da studiosi di rango, di livello nazionale e internazionale.

E poi le traduzioni: in inglese, per la diffusione negli Stati Uniti, grazie all’opera della poetessa e docente Annalisa Saccà. E perfino in lingua turca, grazie all’opera di Necdet Adabag, studioso e docente all’università di Ankara.

L’incontro, molto partecipato, ha coinvolto, oltre all’Inviato Cittadino, Oretta Guidi, già docente di Italianistica a Palazzo Gallenga. E, soprattutto, lo studioso d’eccellenza Luigi Maria Reale. Il quale ha dedicato a Curto un duplice lavoro: una completa bibliografia e l’antologia opera omnia (“Poesie 1968-2018”). Entrambe le pubblicazioni per la collana “Bibliotheca Umbra”, da lui inventata e diretta.

Un coloritura internazionale è stata documentata anche dalla presenza di Mustapha El Azzab, presidente e fondatore dell’Organizzazione internazionale della Società marocchina in Italia. L’Associazione si occupa di fornire assistenza di ogni genere agli studenti di quel Paese, accolti presso lo Studium e le strutture Adisu.

Un pomeriggio di cultura e socialità, di amicizia e convivialità. Per omaggiare un autore discreto e riservato, conosciuto e studiato in ambiente accademico, oltre che apprezzato e meritevole di diffusione per un pubblico sia generalista che di nicchia. Ne fanno fede i numerosi premi e riconoscimenti tributatigli nel corso degli anni per tutto lo Stivale. O i convegni di studio dedicati alla sua opera.

Lunga vita a Francesco Curto, raro esempio di intellettuale, onesto e sensibile, al servizio della letteratura.

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