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Chiusura E45, appello al Governo: lavoriamo per superare l'emergenza, riapertura o strada alternativa

Summit a Città di Castello con istituzioni locali e rappresentanti nazionali, associazioni di categoria e sindacati. La Regione chiede lo stato di calamità

E45, lavorare uniti per superare l’emergenza: o con la riapertura del tratto chiuso o con una viabilità alternativa adeguata. Questa la richiesta avanzata dai vertici delle maggiori istituzioni dell’Umbria, riunite, sabato 26 gennaio 2019, a Città di Castello dopo la chiusura del viadotto a Valsavignone. E intanto la Regione procederà con la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità regionale, come hanno già fatto Toscana ed Emilia Romagna

“Abbiamo lanciato un appello per confrontarci e trovare insieme soluzioni per la grave emergenza che si è determinata con lo stop alla e45, un problema enorme perché questa arteria rappresenta lo sbocco naturale a Nord per il nostro territorio” ha detto il sindaco tifernate Luciano Bacchetta, “E’ fondamentale trovare una soluzione rapida, efficace e sicura, che consenta l’immediata riapertura. Bene lo stato d’emergenza anche se non è risolutivo del problema. La questione vera è che quel tratto di e45, dove è stato fatto un grande investimento economico, va riaperto quanto prima per evitare le pesanti ripercussioni economiche e sociali che derivano dalla sua chiusura. Non c’è nessuno intento polemico e politico. Con questo governo o con i precedenti, vogliamo essere costruttivi e raccogliere il grido di dolore che si alza dalle nostre aziende e dalle nostre comunità, perché della e45 hanno bisogno. Ringrazio naturalmente chi ha risposto all’appello”.

La chiusura della E45 ha provocato una situazione insostenibile, non solo per Città di Castello e l’Altotevere, ma per tutta l’Umbria, a causa di una strada spaccata in due” ha detto l’assessore regionale umbro Fernanda Cecchini. Abbiamo rappresentato con forza le istanze del territorio al ministro delle Infrastrutture Toninelli affinché si chiarisca al più presto la situazione del viadotto e, nella giornata di lunedì, la Presidente della Regione Catiuscia Marini, firmerà la lettera per la richiesta al Dipartimento nazionale della Protezione civile e al Governo dell’avvio della procedura dello stato di emergenza nazionale, come hanno annunciato anche i Presidenti delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna. La E45 è una dorsale fondamentale per i collegamenti della nostra regione con il resto dell’Italia. Come Regione abbiamo sostenuto, al posto della trasformazione in autostrada, la destinazione dei finanziamenti per 1,6 miliardi di euro, da parte del Governo Gentiloni e del ministro Delrio, per un programma di manutenzione straordinaria e riqualificazione della E45. I lavori, è sotto gli occhi di tutti, sono stati fatti e stanno procedendo. È prioritario che venga risolta in tempi brevi la questione del viadotto Puleto. In attesa che questa situazione si sblocchi, con Anas che è disponibile anche a intervenire sulla viabilità alternativa, ci stiamo adoperando con l’obiettivo di tutelare imprese, attività commerciali, cittadini che stanno vivendo pesanti disagi e registrando ingenti danni attraverso la richiesta dello strumento dello ‘stato di emergenza nazionale’ e di un apposito tavolo nazionale con il Governo. Allo stesso tempo, auspichiamo che il Governo nazionale mantenga nei piani pluriennali la dotazione finanziaria prevista per le opere già programmate sulla E45”.  

“Il protrarsi senza data della chiusura della e45 poterà ad una accresciuto rischio di mortalità per tutte le aziende che vivono dell’indotto del traffico leggero e pesanti di questa arteria” ha detto il presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni. Inoltre "c’è il rischio di forti flessioni nei bilanci 2019 delle imprese manifatturiere che lavorano con i mercati del Nord, dell’ Europa del Centro e dell’Est per la lievitazione dei costi e dei tempi di consegna. Il perdurare della chiusura genera gravi preoccupazioni per le perdite economiche e di fette di mercato. Sono circa 5,6 i milioni di veicoli che hanno transitato lungo la e45 nei primi 11 mesi del 2018. Solo questa cifra di dà l’idea della centralità che riveste nei flussi economici e della dimensione dei danni che potrebbe portare un prolungato stop”.  

Per il  parlamentare del Pd Walter Verini “Il blocco della E45 è giá un dramma non solo per l’Alta Umbria, ma per un’intera area vasta dell’Italia centrale: colpo al traffico commerciale, disagi ai pendolari, alle attività economiche e sociali e ai servizi lungo l’arteria. Per questo è necessario battersi tutti insieme per riaprire prima possibile, in sicurezza, il traffico. Naturalmente occorrono chiarezza e certezza sul tema prioritario della sicurezza: ci sono perizie che parlano di rischio crollo ( di qui la misura preventiva della Procura aretina) e altre che dicono il contrario. Ci vogliono perciò risposte tecniche certe e univoche sulla reale entità del problema, per interventi immediati e conseguenti che tutti speriamo possano essere di consolidamento e manutenzione ( peraltro già finanziati dai Governi della scorsa legislatura) e non legati a situazioni strutturali più gravi. Ma non c’è tempo da perdere.”
“La E45 è un’arteria fondamentale per il nostro paese e non solo per i territori dell’alta Umbria, dell’aretino e del basso cesenate” ha sottolineato la parlamentare del PD Anna Ascani “La sua prima funzione imprescindibile è infatti quella di alleggerire il traffico pesante dall’Autostrada del Sole. Si stima che i transiti annuali superino abbondantemente i 10 milioni. Eppure, purtroppo, la E45 è stata spesso trattata come una strada di serie B. Nella scorsa legislatura, a guida PD, si è fatto molto per recuperare il gap infrastrutturale di cui storicamente la nostra regione soffre e personalmente mi sono impegnata con atti parlamentari per stimolare un attento monitoraggio della E45. Assicuro il massimo impegno per la messa in sicurezza del viadotto e dell’intera arteria e riapertura, la riqualificazione della viabilità alternativa che versa oggi in condizioni inadeguate, sostegno alle comunità colpite dai disagi”.
 
“Forza Italia ha riposto sempre grande attenzione alla E45. Già nel 2001 il Presidente Berlusconi la inserì nell’elenco delle infrastrutture strategiche con l’intento di trasformarla in autostrada, oggi siamo qui anche grazie alla sollecitazione del nostro capogruppo in Consiglio comunale, Cesare Sassolini” ha detto la parlamentare di Forza Italia Catia Polidori. Le gravi ripercussioni della chiusura del viadotto per la gente umbra e per le imprese non devono essere sottovalutate rispetto alle difficoltà che stanno vivendo la Toscana e l'Emilia Romagna. L'impressione è che non ci si stia rendendo conto del nostro totale isolamento. Ogni ulteriore ritardo avrebbe conseguenze devastanti per la popolazione e l’economia di importanti zone produttive del nostro Paese.
“Questa situazione oltre a creare notevoli disagi ai cittadini incide in modo significativo su tutto il sistema economico locale e regionale” ha denunciato Cristiano Ludovici, presidente sezione Alta Valle del Tevere Confindustria Umbria “Per questo motivo il fattore tempo è per noi determinante. Le rassicurazioni arrivate dal Ministero delle Infrastrutture, a fronte di una mobilitazione compatta delle parti economiche e sociali della regione, ci fa bene sperare. Riponiamo fiducia nei tecnici del Tribunale e dell’Anas e confidiamo che dal confronto in atto in queste ore possa scaturire entro breve la migliore delle soluzioni. Fermo restando che è importante, anche per non trovarsi in situazioni analoghe in futuro, ripristinare la viabilità ordinaria rendendo percorribile il tratto della vecchia SS3 Tiberina tra Canili e Pieve Santo Stefano”.
 
“Bene hanno fatto le regioni Umbria, Toscana ed Emilia Romagna a chiedere al Governo lo stato di crisi ed emergenza sulla questione della chiusura della E45” ha detto Marco Vinicio Guasticchi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. “Cittadini, operatori economici, turistici, comunità locali e comunque un pezzo significativo dell’Italia di mezzo non può aspettare: prima di tutto la sicurezza ovviamente ma in attesa delle decisioni che prenderà la magistratura, sulla eventuale riapertura parziale al transito nel viadotto, dovremo valutare la possibilità di ripristinare anche interventi alternativi come chiesto da più parti e adottare le misure necessarie per rimettere in piedi in tempi brevi un’arteria viaria più sicura, moderna ed essenziale per la vita di ogni giorno di tutti noi”. 

“La mancanza di una progettualità su infrastrutture come la E78 o la rete ferroviaria sono ormai tragicamente endemiche, ed ora che la E45 è chiusa è ancora più evidente come in un Paese normale non sia possibile che la viabilità alternativa sia inagibile da oltre un decennio” ha detto il vicesindaco di Città di Castello Michele Bettarelli. Il comune di Città di Castello come Comune capofila dell’Alta Umbria vuole farsi promotore di un confronto serrato fra ANAS, Ministero, Regione perché ognuno faccia la sua parte per superare l’emergenza. Gli imprenditori che sono sopravvissuti alla crisi non possono chiudere per la mancanza di vie di comunicazione. Dall'Alto Tevere partono 200 mezzi pesanti al giorni che portano merci da e per l'area settentrionale del Paese, dalla soluzione del problema dipende il futuro della nostra realtà imprenditoriale
“Questa mattina l’assessore Ceccarelli ha confermato alla stampa l’intenzione di far attivare lo stato di emergenza nazionale - ha ricordato il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli - In assenza di tempi certi sulla riapertura, dobbiamo concentrarci sul limitare i danni. Gli obiettivi prioritari devono essere la tutela delle imprese e delle famiglie penalizzate da questa drammatica situazione, oltre al tempestivo ripristino della viabilità alternativa. Per far ciò, confidiamo nell’attenzione e nel pieno supporto del governo centrale".

Anche i sindacati dell’Alta Umbria, CGIL, CISL e UIL sono intervenuti dicendo “Che debba essere la Magistratura di Arezzo ad intervenire per chiudere un ponte della E45 è certamente indicativo della mancanza di attenzione da parte dei responsabili per la infrastruttura più importante per il nostro territorio e per l’intera Umbria. Con il blocco al traffico nel tratto appenninico della E45 e della strada di BoccaTrabaria, oramai il territorio dell’Alto Tevere è definitivamente isolato. C’è un rischio reale per le aziende hanno stanno risollevandosi dopo anni di crisi economica e di concorrenza globale su cui ha pesato anche la mancanza di vie di comunicazioni efficenti”.

Erika Borghesi, consigliera della Provincia di Perugia con delega alla viabilità ha ribadito come " Mai come ora in prossimità di questa emergenza bisogna affrontare in maniera unitaria fra più regioni, enti locali e comunità territoriali una questione che appartiene a tutti. Noi faremo la nostra parte".
Il Comune di Città di Castello intende inoltre mantenere alto il livello di confronto, informazione e dialogo anche attraverso una mostra fotografica sulla E45 realizzata dal Centro Fotografico Tifernate che ha realizzato bellissime immagini nel tratto che va da Umbertide a Verghereto, evidenziando gli aspetti paesaggistici, il rapporto tra la popolazione e l’arteria stradale, l’utenza che la percorre, le potenzialità e le criticità; l’inaugurazione sarà sabato 2 marzo alle ore 16 e farà seguito alle ore 17 un convegno / dibattito dal titolo  “Il presente e il futuro della E45”.

All’incontro erano presenti Simonetta Mignozzetti, viceprefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, delegato del prefetto di Perugia, il sindaco di San Giustino Paolo Fratini, penalizzato anche dalla recente inibizione della strada di Bocca Trabaria, il sindaco di Pieve Santo Stefano Albagno Bragagni, Vincenzo Tofanelli, presidente del consiglio comunale ha coordinato i lavori che si sono chiusi con la presentazione della mostra fotografica sulla e45, realizzata dal Centro fotografico tifernate rappresentato da Enrico Milanesi. “Il Comune di Città di Castello intende inoltre mantenere alto il livello di confronto attraverso iniziative a tutto campo” ha spiegato il vicesindaco Bettarelli “tra cui la mostra fotografica sulla E45 con bellissime immagini nel tratto che va da Umbertide a Verghereto, evidenziando gli aspetti paesaggistici, il rapporto tra la popolazione e l’arteria stradale, l’utenza che la percorre, le potenzialità e le criticità; l’inaugurazione sarà sabato 2 marzo, seguita dal convegno Il presente e il futuro della E45”.

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