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INVIATO CITTADINO - La nostra battaglia è vinta: il super cavallo di Ballerani resta alla Rocca Paolina

È stato smontato e subito rimontato nelle immediate adiacenze. Esattamente all’altezza della seconda torre delle case di Gentile Baglioni

Equus manebit optime. Raramente una scelta amministrativa ha goduto di un così ampio consenso. Sia che il governo municipale l’abbia fatta di buon animo, sia che vi sia stato costretto, obtorto collo,  da un populus una voce clamans.

Resta dunque alla Paolina il cavallo di Ballerani: lo consideriamo una nostra vittoria. È stato smontato e subito rimontato nelle immediate adiacenze. Esattamente all’altezza della seconda torre delle case di Gentile Baglioni. Dove è visibile da chiunque passi. Una scelta intelligente, che sarà validata – ne siamo certi – dal più alto numero di scatti mai effettuati tra gli austeri vani della Rocca.

Un artigiano sta preparando una base di lamiera tinta in nero. Servirà ad occultare la gabbia che tiene in equilibrio la colossale scultura: quasi una “citazione” del vicino Nero di Burri. Per restare alle citazioni, si pensi alla protome equina posta in cima all’ultima rampa della scala mobile (foto). Si consideri inoltre che quanto resta della Rocca sono i depositi, l’armeria, i magazzini, le stalle: in stretta coerenza con quell’opera, realizzata oggi, ma dalla vocazione narrativa antica.

Si consideri – guarda tu il caso! – che il nome dell’artista Ballerani è lo stesso del Papa Paolo III che quella Rocca volle “ad coercendam perusinorum audaciam”. Si attende che l’opera, in quella straordinaria e coerente collocazione, venga inaugurata: un XX Giugno per Festa Grande? E perché non il 14 settembre, data identitaria della libertas perusina?

Alla base dell’enorme equino verrà posta una targa con iscrizione in lingua latina: “PAULUS BALLERANI SCULPTOR FECIT, ANNO DOMINI MMXVIII. Ad opus praeclarum faciendum Mauro Tippolotti coadiuvante”. Il titolo dell’opera potrebbe suonare Equus invictus o eventualmente rifarsi al nome del cavallo di un celebre condottiero, come Bucefalo (il destriero di Alessandro Magno). Oppure un nome legato alla letteratura, come Brigliadoro (cavalcato da Orlando). O Anche mitologico, come Lampo, che trainava il carro di Aurora.

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