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La "mission" dei due box di via Mazzini: non solo pubblicità, ma anche cultura e identità

Negli scomparti dei due box (subentrati alle edicole) sono collocate alcune delle più importanti testate giornalistiche locali e nazionali

Si delinea e prende forma la mission dei due box di via Mazzini. Non solo pubblicità, ma anche promozione di cultura e identità. Negli scomparti dei due box (subentrati alle edicole rugginose e  ridotte all’ecce homo) sono collocate alcune delle più importanti testate giornalistiche locali e nazionali.

A breve, saranno accompagnate da riviste di settore: magazine di notevole appeal, legati a temi come home, architettura, nautica, fashion, cinema, fotografia, vacanze, orologeria di lusso. “Si tratta di un segmento di nicchia che intendiamo promuovere e coltivare”, dice il responsabile tecnico della diffusione di Parati. “Sono, peraltro, prodotti editoriali abbastanza costosi e non facilmente reperibili”.

“A breve – aggiunge – ci sarà personale per aprire e procedere alla soddisfazione delle esigenze più diverse. Stiamo preparando i contratti con la distribuzione locale e nazionale”. Per ora si limiteranno alla diffusione cartacea, ma in prospettiva pensano a progetti a più ampio raggio.

Ad esempio, intendono favorire il wireless free e dedicarsi alla promozione di aspetti turistici e culturali della città. Guide, libri di carattere storico-descrittivo urbano, vendita di ticket per Fondazioni e Musei. Perché non anche biglietti per concerti, eventi speciali, Festival, Sagra Musicale, Umbria Jazz? Si tratta solo di stipulare le opportune convenzioni. “Siamo apertissimi, massimamente disponibili a un utilizzo culturale e sociale delle nostre strutture”, affermano.

Gongola l’operatore immobiliare Vittorio Settequattrini che tanto si è adoperato per questa operazione. Subendo, e rintuzzando, attacchi personali e ironie, non di rado mosse da ostilità preconcette. Questione di gusto, d’accordo. Ormai, come si dice, i perugini “ci hanno fatto l’occhio” e quel sapore un po’ impattante di nuovo è stato parzialmente coperto dalla patina del tempo. Insomma: le ironie su cappelle funerarie et similia sembrano aver fatto il loro tempo.

C’è da augurarsi che le speciali edicole recuperino la funzione sociale e culturale delle precedenti. Magari con un pizzico di modernità e di efficienza.

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