rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità

Il procuratore Fausto Cardella insignito del Grifo città di Imola ricorda le vittime della mafia

Il riconoscimento consegnato nell'ambito del progetto "Educare alla legalità" e di un incontro con gli studenti

Il procuratore generale presso la Corte d’appello di Perugia Fausto Cardella è stato insignito del Grifo città di Imola nell’ambito del progetto “Educare alla Legalità”.

Il magistrato ha incontrato gli studenti dell’istituto superiore “Paolini Cassiano” di Imola, in un faccia a faccia moderato dal giornalista Valerio Baroncini, redattore capo del Resto del Carlino di Bologna.

Il sindaco Manuela Sangiorgi ha consegnato al dottor Fausto Cardella il Grifo Città di Imola, con la seguente motivazione: “Al Procuratore Generale Dottor Fausto Cardella il nostro ampio riconoscimento unito ai sentimenti di stima e profonda ammirazione e gratitudine per il lavoro e la dedizione di una vita nella lotta alla criminalità organizzata e al perseguimento dei valori della legalità. Che il Suo esempio possa essere il modello per tanti”.

“Sono felice ed è per me un onore ricevere il Grifo Città di Imola. Ringrazio la sindaca Manuela Sangiorgi per avermelo consegnato - ha detto Cardella - Conoscevo già Imola, una città che può essere considerata un esempio di buona amministrazione e da oggi avrò un motivo in più per amarla e per ritornarci”.

Educare alla legalità

Parlando dell’attività di magistrato il Procuratore Cardella ha poi sottolineato che “l’Italia ha un primato che nessun altro Paese del libero Occidente possiede: è quello di avere 28 magistrati uccisi dalla mafia, dal terrorismo o da altre forme di criminalità. A questo triste elenco si aggiungono anche gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza ed anche giornalisti e politici uccisi nell’espletare il proprio lavoro. Per questo il mio ringraziamento va alle Forze dell’Ordine, che accompagnano quotidianamente il lavoro della Magistratura”. Il Procuratore Cardella ha evidenziato come fra i 28 magistrati uccisi ce ne siano alcuni che sono meno noti alla ribalta delle cronache nazionali. Fra questi Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia a Trapani e Alberto Giacomelli, anch’egli ucciso a Trapani, il cui figlio don Giuseppe, è parroco ad Imola.

Nel ripercorrere le vicende che hanno portato alla loro uccisione, il Procuratore Cardella ha affermato che “nel lavoro del magistrato la carriera può scorrere liscia, però bisogna essere preparati perché almeno una volta nella vita può accadere l’episodio in cui devi dimostrare di avere la schiena dritta, che significa difendere chi ha ragione e compiere le scelte giuste. Ed è quanto hanno fatto sia Montalto sia Giacomelli, sia tutti gli altri magistrati uccisi”.

Rivolgendosi agli studenti, ha poi aggiunto: “oggi non basta più non compromettersi con le mafie, oggi bisogna combatterle”.

Infine, ha ricordato la recente iniziativa dello Stato di Israele che, insieme ad una delegazione di magistrati italiani, ha messo a dimora, nel bosco sacro alle porte di Gerusalemme, 28 piante in memoria dei 28 magistrati italiani uccisi dal mafie e dalla criminalità. “Un gesto che mi è sembrato molto toccante, quello compiuto dallo Stato di Israele ed oggi dedico il riconoscimento del Grifo Città di Imola proprio a quei nostri 28 magistrati uccisi”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il procuratore Fausto Cardella insignito del Grifo città di Imola ricorda le vittime della mafia

PerugiaToday è in caricamento