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Aeroporto San Francesco, Solimeno risponde alle critiche e rilancia sul piano investimenti

Il direttore Sase: "Il rilancio non può che passare attraverso politiche pubbliche e spinte territoriali che garantiscano il necessario supporto finanziario"

Riceviamo e pubblichiamo, dopo gli interventi del sindacalista Martifagni e dell'ingegner Rigucci sullo scalo aeroportuale San Francesco, una nota del direttore generale della Sase e dell'aeroporto, Umberto Solimeno.

Aderendo all'invito rivoltomi vengo con piacere a rispondere agli interventi usciti sul vostro apprezzato giornale online del sindacalista Martifagni e dall'esperto di trasportistica ingegner Rigucci.

Rispetto ai rapporti con il personale e con le organizzazioni sindacali il giudizio non può che essere espresso in modo complessivo considerando la qualità delle relazioni con tutte le sigle ed il rilievo di tutti i potenziali problemi oggetto del confronto tra le parti. Misurando gli uni e gli altri non posso che ribadire che rispetto alla media degli aeroporti del nostro paese le situazioni di conflitto al "San Francesco" sono assolutamente fisiologiche e di non difficile risoluzione.

Senza poter pretendere la perfetta e perenne concordia continueremo, comunque, a perseguirla restando disponibili alla piena concertazione ed accettando qualsiasi "tavolo" ci venga chiesto, ma restando fermi nella volontà di opporci alle eccessive strumentalizzazioni e di ammorbidire toni, espressioni e minacce di agitazioni a volte usate, come nell'intervento in questione, come strumenti atti ad inasprire il confronto. Decisa deve essere anche la risposta relativa ad orari di lavoro e figure professionali che non possono certo evadere le precise normative dettate dai vari contratti nazionali.

Rispetto all'intervento dell'ingegner Rigucci e di qualche altro vostro lettore la risposta è più complessa. Dispiace leggere ancora frasi come: "voli che dovrebbero esserci e non ci sono", "i contratti non li hanno sottoscritti i passeggeri danneggiati", "le destinazioni non le decide il tassista", "se ci fosse un aereo club le cose funzionerebbero meglio", "non c'è un piano marketing credibile", tutte frasi che non attengono ad una necessaria analisi seria ed approfondita e che evidenziano l'assenza pressoché totale della minima conoscenza delle complesse dinamiche aeroportuali, di come nasca e si mantenga un volo, della separazione delle competenze e responsabilità di compagnia aerea e scalo, di come un obiettivo sia legato quasi esclusivamente alle risorse economiche di cui si è dotati. Lo sviluppo del nostro come di qualsiasi altro aeroporto, che qualcuno chiama "rilancio". non può che passare attraverso politiche pubbliche e spinte territoriali che garantiscano il necessario supporto finanziario, in questo ambito più che le capacità manageriali e le ambizioni dei piani stilati è il denaro disponibile a decretare o meno il successo di una strategia di crescita.

Gravissimo, invece, parlare di "scalo a rischio" solo perché nel giro di pochi giorni Ryanair, e non certo l'aeroporto, è incappata, come mai avvenuto prima, in due episodi sfortunati (un forte ritardo in partenza causa un guasto tecnico a terra ed un volo dirottato su Bologna causa turbolenze in quota con successiva impossibilità a riprogrammare un volo in partenza) gestiti dalla compagnia proprio in considerazione della sicurezza di passeggeri ed equipaggio. Usare il termine "rischio" lascia intendere ben altro, incute timori inesistenti ed offende la professionalità di decine di capaci ed onesti operatori dello scalo, dell'Enav e dell'Enac, in capo ai quali in questi casi non ricade alcuna responsabilità né la possibilità di porre in essere alcun rimedio.

Rispetto ai voli cancellati dalle compagnie doveroso ricordare l'ultimo dato disponibile, sui 1448 voli del 2018 il nostro aeroporto ha registrato una regolarità pari al 99,5 % (con meno di dieci cancellazioni) contro la media nazionale del 97,5 %, con l'aggiunta che al "San Francesco" nessun volo è stato annullato causa disservizi dell'aeroporto, ma solo causa meteo (avverse condizioni).

Infine, essendo troppo complesse e delicate le questioni in campo riteniamo interessante proporre al vostro giornale un confronto diretto, magari in streaming, con tutti coloro che vorranno avanzare critiche costruttive e proposte concrete.

Ringraziandovi saluto cordialmente.


 

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